Come pagare un’auto usata? Contanti, assegno o bonifico?

Andrea Tartaglia

25 Febbraio 2019 - 15:55

Il mercato delle vetture usate cresce anche nel 2018 e rappresenta una valida alternativa al nuovo. Ma come pagare un’auto usata? Vediamo quali sono le possibilità.

Come pagare un’auto usata? Contanti, assegno o bonifico?

Di fronte alla possibilità dell’affare, molti automobilisti si chiedono come pagare un’auto usata. Si tratta di un’operazione da gestire con prudenza, perché i truffatori sono sempre in agguato e la compravendita di una vettura - anche usata - rappresenta una ghiotta occasione per i malintenzionati.

Secondo le stime di UNRAE, nel 2018 sono stati registrati in Italia 3.020.000 passaggi di proprietà di autovetture - al netto delle minivolture tra rivenditori - con un incremento del 4,4% rispetto al 2017. Il rapporto rispetto alle immatricolazioni di auto nuove è una volta mezza, 1,6 per la precisione.

Ipotizziamo di avere individuato la nostra auto usata ideale, non prima di avere utilizzato un po’ di accortezze nello sceglierla e nello scegliere il venditore (professionista o privato che sia). Naturalmente possiamo anche ipotizzare di essere noi il venditore e voler cedere la nostra auto senza correre rischi. Per concretizzare la compravendita dobbiamo pagare l’auto ed effettuare il passaggio di proprietà.

Ma quale formula di pagamento utilizzare? Come prima cosa, è bene scegliere una formula che consenta la tracciabilità dell’operazione, elemento che avvantaggia il venditore - facilitando la compravendita - e allo stesso tempo tutela chi compra. Possiamo dire che il pagamento tracciabile conviene sia a chi vende che a chi compra, e come vedremo tra poco, in alcuni casi è l’unico legale.

Pagamento in contanti

Il pagamento di un’auto usata in contanti è la formula meno consigliata, perché espone a dei rischi sia chi vende che chi compra. Il primo potrebbe ritrovarsi in mano delle banconote false e una volta ceduta l’auto sarebbe molto difficile dimostrare di averle ricevute proprio dal compratore.

A sua volta, l’acquirente di un’auto usata che decide di pagare in contanti potrebbe essere accusato di non aver effettuato il pagamento integralmente. Inoltre, c’è da considerare che anche un pagamento parzialmente in contanti è rischioso, e potrebbe nascondere un tentativo di evadere parte delle imposte.

Infine c’è da evidenziare come il pagamento in contanti è vietato quando l’importo supera i 2.999,99 euro, la soglia massima stabilita dalla legge per l’utilizzo del denaro contante.

Pagamento con assegno bancario

Il pagamento di un’auto usata con assegno bancario è indubbiamente più sicuro di quello in contanti, e rientra pienamente nelle operazioni lecite per qualsiasi importo. Nonostante questo, però, anch’esso presenta dei rischi che è bene non sottovalutare. Rischi legati al fatto che l’assegno bancario potrebbe essere falso, privo di copertura oppure rubato.

In caso di passaggio di proprietà contestuale al pagamento, il pericolo per il venditore è quello di ricevere un assegno non incassabile e di vendere il veicolo prima di rendersi conto della truffa. In questo caso, si perderebbe il possesso della vettura usata senza ricevere alcun pagamento.

Pagamento con assegno circolare

Il pagamento di un’auto usata con assegno circolare presenta un innegabile vantaggio: il titolo non è legato al correntista ma viene emesso direttamente dalla banca, eliminando il rischio che sia scoperto. Tuttavia, negli ultimi anni sono state messe a segno molte truffe con assegni circolari falsi.

Un buon modo per ovviare a questo problema, tutelando il venditore senza fargli correre il rischio di perdere automobile e soldi, sta nel recarsi - venditore e acquirente insieme - prima presso la banca di quest’ultimo per l’emissione del circolare e poi presso quella del venditore per l’incasso. Entrambe le operazioni avverrebbero alla presenza delle due parti, senza il rischio di truffe.

Pagamento con bonifico bancario

Il pagamento di un’auto con assegno circolare è la formula più sicura, sia per il venditore che per l’acquirente. Anche in questo caso però, è necessaria qualche accortezza per evitare potenziali tentativi di truffa, e la recente introduzione della formula istantanea può esserci di grande aiuto.

Un bonifico bancario tradizionale appare nella disponibilità del beneficiario alcuni giorni dopo l’operazione e può essere revocato. Utilizzando il bonifico istantaneo - con un sovrapprezzo davvero minimo - si può azzerare l’attesa a vantaggio della trasparenza e della sicurezza. Inoltre, è possibile effettuare il bonifico istantaneo tramite smartphone, in modo che sia contestuale al passaggio e risultando così la formula più sicura.

Argomenti

Iscriviti a Money.it