I gruppi parlamentari sono organi più piccoli che racchiudono le diverse fazioni politiche all’interno delle Camere. Vediamo come si formano e che poteri hanno.
Il Parlamento italiano è composto di due Camere, dei Deputati e il Senato della Repubblica, e ciascuna al suo interno si articola in gruppi che rappresentano la fotografia politica emersa dalle elezioni. I gruppi parlamentari, in sostanza, non sono altro che associazioni tra deputati o senatori che si riuniscono per raccogliere idee e procedere all’iter legislativo.
Ogni gruppo parlamentare ha un proprio statuto il quale non può essere in contrasto con il Regolamento generale del Camera di appartenenza. In Senato ogni gruppo deve contenere minimo dieci senatori mentre alla Camera il numero minimo necessario è venti.
Gli eletti hanno l’obbligo di dichiarare a quale gruppo appartengono durante la prima seduta della Camere di cui fanno parte; se non lo fanno oppure se il Gruppo non li accetta, andranno a confluire nel c.d. “gruppo misto”, che non rappresenta un’area politica o un partito definito.
I gruppi parlamentari svolgono un ruolo imprescindibile: esaminano i principali progetti prima che siano presentati ai Consigli, decidono l’ordine del giorno della Camera di appartenenza, raccolgono le opinioni dei loro componenti e organizzano le discussioni in Aula.
La formazione dei gruppi segue regole diverse se si tratta del Senato o della Camera. Facciamo chiarezza.
Come si formano i gruppi parlamentari alla Camera dei Deputati
Il regolamento della Camera dei deputati prevede che ogni parlamentare debba appartenere a un gruppo. I deputati, entro due giorni dalla prima seduta, devo dichiarare a quale gruppo vogliono confluire al Segretario generale della Camera. Chi non sceglie verrà inserito nel gruppo misto.
La formazione dei gruppi parlamentari alla Camera è disciplinata dall’articolo 14 del Regolamento, qui si stabilisce che ogni gruppo deve essere formato da almeno venti deputati. Tuttavia, dietro specifica autorizzazione dell’Ufficio di Presidenza, è possibile formare dei gruppi anche con un numero inferiore.
Nella Camera dei deputati, così come in Senato, i gruppi di solito corrispondono ai partiti politici esistenti. Una volta formati, i gruppi si dispongono nell’Aula a destra, a sinistra o al centro rispetto al Presidente della Camera in base al loro orientamento politico.
E in Senato?
Come i deputati, anche i senatori devono necessariamente appartenere a un gruppo. Gli unici ad essere esclusi da quest’obbligo sono i senatori a vita e i senatori di diritto (per esempio gli ex Presidenti del Consiglio).
Ogni gruppo in Senato deve essere composto da almeno dieci Senatori e deve rappresentare una aggregazione di movimenti politici o partiti che si sono presentati alle elezioni.
Invece se i partiti o movimenti politici si erano presentati alle elezioni in liste con lo stesso contrassegno, queste possono confluire in un unico gruppo. Ma se i partiti si sono presentati collegati o uniti possono anche costituire dei gruppi autonomi. Anche in Senato esiste il gruppo misto, dove confluiscono i senatori che non hanno dichiarato di appartenere a nessun altro gruppo.
La regola del numero minimo di dieci senatori trova una deroga nel caso in cui si voglia formare un gruppo con i rappresentanti di una minoranza linguistica riconosciuta; in questo caso il numero minimo è cinque.
Se durante la legislatura un gruppo parlamentare perde dei componenti, per esempio perché decidono di confluire in un altro gruppo, e in numero di componenti scende a meno di dieci, il gruppo si scioglie e i senatori andranno ad accorparsi al gruppo misto.
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