La compensazione delle spese legali è un’eccezione rispetto alla regola della soccombenza processuale. Come funziona ed in quali casi si applica.
La compensazione delle spese legali è la regola con la quale si prevede che a ciascuna delle parti, a prescindere dalla soccombenza, restino a carico le spese legali sostenute. Si tratta di una regola eccezionale perché, di norma, trova applicazione il principio della soccombenza processuale, secondo cui le spese sono a carico della parte che soccombe in giudizio.
Quando il giudice dispone la compensazione delle spese, invece, ciascuna parte dovrà pagare il proprio difensore e l’attore che ha pagato il contributo unificato iniziale non può ottenere alcun rimborso.
Di seguito l’elenco delle ipotesi in cui la legge prevede la compensazione delle spese legali.
Reciproca soccombenza
L’ipotesi più diffusa in cui il giudice dispone la compensazione delle spese legali è la reciproca soccombenza delle parti, ovvero quando non è possibile stabilire in maniera definitiva e totale chi sia il vincitore della controversia.
Questa circostanza si ha quando il giudice di merito accoglie solo in parte le domande poste dall’attore, non riconoscendo la totale soccombenza della controparte.
In questi casi, la compensazione delle spese legali può essere:
- totale quando ogni parte sopporta le spese che ha anticipato dall’inizio del giudizio;
- parziale quando il giudice decide una compensazione proporzionata alla misura della reciproca soccombenza.
Assoluta novità della questione trattata
Il giudice può disporre la compensazione delle spese legali anche quando la causa riguarda una questione nuova, sulla quale non si sono formati dei precedenti giudiziari. Questo accade quando la causa ha ad oggetto una legge nuova o di recente applicazione.
Naturalmente, la questione “nuova” deve essere centrale e rilevante per la definizione del caso concreto, in altre parole deve trattarsi di una fattispecie determinante a stabilire chi sia nella parte del torto.
Mutamento della giurisprudenza
Altra ipotesi di compensazione delle spese legali si ha quando interviene un mutamento della giurisprudenza da parte della Corte di Cassazione. Significa che una delle parti ha agito con la convinzione di essere dalla parte del giusto e poi, dopo il mutamento della giurisprudenza, la situazione si è capovolta in corso di causa.
Dunque, in questo caso il giudice tratta la materia come se fosse un errore scusabile della parte e bilancia l’errore commesso con la compensazione delle spese.
Come nel caso precedente, il mutamento della giurisprudenza deve riguardare gli aspetti rilevanti e fondamentali della causa.
Altre gravi ragioni
Oltre alle ipotesi che abbiamo elencato, il giudice di merito può disporre la compensazione delle spese legali anche per altre gravi ragioni.
Queste ipotesi devono avere il requisito dell’eccezionalità e devono essere specificatamente motivate dal giudice, il quale non può limitarsi ad una formulazione generica. In mancanza di una motivazione puntuale ed articolata la decisione è appellabile dalle parti.
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