Cos’è e come funziona la conferenza dei capigruppo? Nella riunione di ieri non è stata raggiunta l’unanimità sul calendario, quindi la votazione è rimandata al 20 agosto. Ecco di si cosa si tratta.
Ieri, 13 agosto 2019, si è tenuta la conferenza dei capigruppo nella quale è stata parlamentarizzata la crisi di Governo di queste ultime settimane.
Dopo ore di accesa discussione, tuttavia, le forze politiche non hanno raggiunto l’unanimità necessaria a votare i punti della crisi, rimettendo l’eventuale votazione della mozione di sfiducia a Conte dopo lo stop di Ferragosto, precisamente martedì 20 agosto. In questa data, il Premier sarà tenuto a manifestare le proprie osservazioni in Parlamento.
La conferenza dei capigruppo ha il preciso scopo di stabilire le priorità e l’ordine del giorno dei lavori dell’Aula. Se le decisioni circa il calendario vengono votate all’unanimità acquistano carattere definitivo, altrimenti si procederà con votazione per alzata di mano delle eventuali proposte di modifica.
In questo articolo cercheremo di spiegare cos’è la conferenza dei capigruppo, chi vi partecipa e come avviene il processo decisionale.
Conferenza dei capigruppo, cos’è esattamente?
Ieri si è tenuta la conferenza dei capigruppo per la parlamentarizzazione della crisi di Governo. Ma di cosa si tratta esattamente?
Come sappiamo, il Parlamento dopo il suo insediamento, si divide in gruppi parlamentari in base all’appartenenza di partito o alle simpatie apartitiche, come il Gruppo Misto. Di questi, ognuno ha un proprio Presidente.
La Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari serve a stabilire e a calendarizzare le priorità e gli ordini del giorno dei lavori in Aula; è presieduta dal Presidente del Senato, che in questa legislatura è Elisabetta Casellati, se coinvolge i gruppi del Senato, o dal Presidente della Camera - Roberto Fico - se coinvolge i gruppi della Camera, e vi interviene anche il Governo.
Il suo ruolo è di fondamentale importanza per mettere in atto le funzioni parlamentari, qui infatti, come abbiamo anticipato, viene stabilita la programmazione dei lavori, e quindi si escludono le materie e gli argomenti non ritenuti pertinenti e se ne favoriscono altri.
Durante la Conferenza, il Presidente del Senato o quello della Camera, a seconda di chi la presiede, propone all’assemblea riunita il calendario dei lavori che verrà sottoposto al voto. Nello specifico, il calendario reca il numero delle sedute e l’elenco degli argomenti da trattare.
Sia la calendarizzazione che il programma definitivo, devono tener conto delle priorità indicate dal Governo (se una questione si ritiene più importante andrà trattata prima) ed anche le proposte avanzate dal Gruppo di opposizione e dal sindacato ispettivo.
Su cosa delibera la conferenza dei capigruppo?
La conferenza dei capigruppo viene convocata dal Presidente della rispettiva Camera ogni volta che quest’ultimo lo ritenga utile. La convocazione può avvenire anche dietro richiesta del Governo o di uno dei presidenti dei gruppi parlamentari.
La conferenza serve a stabilire la programmazione dei lavori, la predisposizione del calendario e, quindi, la selezione degli argomenti e delle questioni da scartare e l’individuazione delle priorità del Paese. Insomma, in altre parole, il lavoro della conferenza dei capigruppo mette in atto le funzioni del Parlamento, che altrimenti resterebbero su carta.
Generalmente, gli argomenti su cui si decide sono il termine per esaminare un disegno di legge del Governo, la fissazione di nuovi termini per procedere ai lavori, insomma questioni tecniche e fondamentali a concretizzare l’operato delle Camere.
Ora che la crisi di Governo è in atto, le decisioni della conferenza dei gruppi hanno un ruolo più che decisivo. La riunione di ieri, però, non ha portato ai risultati sperati: le forze politiche non hanno trovato un accordo sul calendario dei lavori, quindi i lavori sono stati rimandati a martedì 20 agosto, quando sarà sentito anche il Premier Conte.
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