Confindustria pronta ad aprire fabbriche per vaccinazioni

Marco Ciotola

21/02/2021

Lo annuncia il presidente Carlo Bonomi: “Disposti a mettere fabbriche a disposizione di comunità territoriali”

Confindustria pronta ad aprire fabbriche per vaccinazioni

“Siamo disposti a mettere le fabbriche a disposizione delle comunità territoriali”. Ad annunciarlo è il numero uno di Confindustria, Carlo Bonomi, che evidenzia la disponibilità delle aziende private nel collaborare al piano vaccinale e provare ad accelerare la campagna in tutto il territorio italiano.

Nel dirsi d’accordo con quanto detto dal presidente Mario Draghi, Bonomi ha citato i numeri elevati collegabili alle aziende di Confindustria e a come questi ultimi potrebbero contribuire nella lotta al coronavirus:

“I dipendenti delle aziende aderenti a Confindustria sono circa 5,5 milioni, se consideriamo una media di 2, 3 componenti per nucleo familiare potremmo vaccinare più di 12 milioni di persone.”

Confindustria pronta ad aprire fabbriche per vaccinazioni

Hanno fatto immediatamente rumore le dichiarazioni di Carlo Bonomi, soprattutto per l’enorme contributo che la disponibilità da lui evidenziata potrebbe dare al piano vaccinale.

Per il numero uno di Confindustria la mossa sarebbe già ad uno stadio avanzato, visto che ha fatto esplicito riferimento a una proposta formale già inviata all’esecutivo:

“Siamo disposti a mettere le fabbriche a disposizione delle comunità territoriali nell’ambito del piano nazionale delle vaccinazioni: abbiamo già inviato una nostra proposta operativa a Palazzo Chigi”.

Alla base, ha poi sottolineato il pieno accordo con la linea espressa da Mario Draghi e dal suo esecutivo appena insediatosi, dicendosi “certo che il presidente ascolterà le imprese”.

Servono - ha proseguito - soluzioni rapide ed efficaci, aggiungendo anche come il dialogo con il precedente premier, Giuseppe Conte, sia stato “poco... anzi direi che non c’è proprio stato”, e come Draghi rappresenti senz’altro un tratto di “discontinuità” in senso positivo da questo punto di vista:

“Nel discorso programmatico ho ritrovato cose che Confindustria dice da tempo: in primis, che non possiamo scaricare sui giovani l’incremento del debito pubblico, e che una riforma del fisco non si può fare a colpi di bonus ma maniera organica.”

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