Coronavirus Italia, studenti privi di sintomi di ritorno dalla Cina possono andare a scuola

Mario D’Angelo

1 Febbraio 2020 - 18:03

Una circolare del Ministero dell’Istruzione ha dato il via libero al ritorno a scuola per gli studenti che hanno viaggiato di recente in Cina, a patto che siano privi di sintomi. Le disposizioni

Coronavirus Italia, studenti privi di sintomi di ritorno dalla Cina possono andare a scuola

Gli studenti provenienti dalla Cina potranno tornare tranquillamente a scuola, a patto che non presentino sintomi da coronavirus. Il ministero dell’Istruzione ha diramato una circolare per uniformare la “gestione degli studenti e dei docenti di ritorno o in partenza verso aree affette dalla Cina”. La notizie è stata anticipata dalla dirigente della direzione di prevenzione regionale del Veneto, Francesca Russo.

Istruzione, circolare del Ministero su coronavirus

Nella circolare si legge che per gli studenti che non sono rientrati dalla Cina “non sono previste misure specifiche se non quelle mirate a prevenire le comuni infezioni delle vie respiratorie”, peraltro molto comuni in questo periodo.

Queste sono, nello specifico, coprire le vie aeree in caso di tosse o raffreddore, lavarsi le mani, gettare i fazzoletti dopo l’utilizzo, evitare stretti contatti con persone che presentano sintomi influenzali e altri gesti dettati dal buon senso.

Per tutti gli studenti rientrati dalla Cina, oltre alle misure precedenti, si raccomanda il monitoraggio dell’insorgenza di eventuali sintomi. Nel qual caso bisogna chiamare il 1500, proteggere le vie aree con la mascherina ed evitare contatti stretti con le altre persone finché la situazione sanitaria dell’individuo non sia stata chiarita.

Gli studenti che, invece, hanno viaggiato o coabitato con pazienti nCoV 2019 devono telefonare immediatamente al 1500 o ai centri di riferimento regionali per attivare le misure di sorveglianza.

Coronavirus, timori nelle scuole

La circolare, che è stata trasmessa a tutte le direzioni scolastiche, riguarda tutti gli studenti provenienti dalla Cina privi di sintomi delle scuole primarie e secondarie, nonché università e comunità infantili. Le disposizioni, inoltre, valgono anche per i luoghi di lavoro.

Si può comprendere l’apprensione dei genitori - ha detto in conferenza stampa il presidente veneto Luca Zaia - ma non ci deve essere fobia per gli studenti o persone asintomatiche”.

Precedentemente il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonio Giannelli aveva scritto una lettera alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina per chiederle di dare disposizioni relative all’epidemia di coronavirus. “Ci sono alcuni casi di alunni/studenti che si sono recati in Cina di recente e questo sta alimentando l’insorgenza di timori diffusi”, spiegava Giannelli.

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