Coronavirus, Regno Unito shock: in pochi si qualificano per la terapia intensiva

Mario D’Angelo

30/03/2020

Nel Regno Unito solo i pazienti con speranze certe di sopravvivere al coronavirus vengono ammessi in terapia intensiva

Coronavirus, Regno Unito shock: in pochi si qualificano per la terapia intensiva

Nel Regno Unito la terapia intensiva è adesso limitata a coloro che sono “ragionevolmente certi” di sopravvivere. Questa è l’indiscrezione fatta a mezzo stampa sulle enormi carenze del servizio sanitario britannico.

Regno Unito, in terapia intensiva solo chi è certo di sopravvivere

Dall’inizio dell’epidemia, i medici del NHS London (il dipartimento del servizio sanitario nazionale londinese) sono stati costretti a irrigidire i criteri di ammissione alla terapia intensiva. La pesante ammissione è stata fatta da un consulente senior del servizio sanitario nazionale al Telegraph.

Secondo il quotidiano, la scarsità di risorse ha portato a ulteriori restrizioni per coloro che si qualificano alla terapia intensiva. Il consulente del NHS ha detto che un uso prolungato di letti e ventilatori significa che i medici devono essere “ragionevolmente certi” che il paziente possa guarire.

Il Regno Unito ha al momento circa 20.000 casi di coronavirus registrati e 1.400 decessi.

“Più cose impariamo della malattia, più dobbiamo essere cauti su quali pazienti siano considerati per la cura critica. In tempi normali daremmo alla maggior parte delle persone il beneficio del dubbio. Questo è cambiato”, avrebbe detto il consulente.

Così continua la sua scioccante dichiarazione: “Con questa infezione hai bisogno di un paio di settimane attaccato a un ventilatore, quindi delle risorse utilizzate per così tanto tempo, devi essere ragionevolmente sicuro che la persona starà meglio. Ritardare la loro morte di due o tre settimane non è la cosa giusta né per loro né per la società”.

Coronavirus, la strategia di Johnson

La veridicità del report del Telegraph non può essere totalmente confermata, ma combacia in maniera preoccupante con la strategia schizofrenica di Boris Johnson nella lotta al coronavirus. È un fatto, comunque, che non sono molti i pazienti britannici sotto terapia intensiva, anche se i funzionari sanitari negano che sia per scarsa capacità del servizio sanitario.

Un paio di settimane fa, il premier Johnson aveva detto ai cittadini del Regno Uniti che si sarebbero dovuti abituare a perdere i propri cari, mentre annunciava l’infausto piano dell’immunità di gregge. Qualche giorno dopo aveva fatto un passo indietro approvando delle misure più restrittive.

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