Coronavirus e piscina: fare il bagno non espone a un maggior rischio contagio, spiega il Ministero della Salute.
C’è un rischio maggiore di prendere il coronavirus facendo il bagno in piscina? Il Ministero della Salute ci rassicura: è una fake news, una delle tante che in questi giorni imperversano sul web.
Orientarsi tra le notizie che circolano sui social e in rete non sempre è facile. Bisogna prestare molta attenzione a evitare di imbattersi o riconoscere le bufale. Per questo, il Ministero ha provveduto a creare un elenco delle notizie false più frequenti riscontrate nell’ultimo periodo.
Coronavirus: bagno in piscina e idromassaggio sono rischiosi?
“I bagni in piscina o nelle vasche idromassaggio espongono all’infezione da nuovo coronavirus”. Assolutamente falso. Questa è una delle bufale che va per la maggiore in questa settimana. Ma possiamo stare tranquilli: non vi è alcuna prova sul fatto che l’uomo possa contrarre il virus attraverso l’uso di piscine o vasche idromassaggio.
Il Ministero consiglia comunque di assicurarsi del corretto funzionamento di questi spazi ed effettuare sempre un’adeguata manutenzione e disinfezione di piscine e vasche, utilizzando disinfettanti specifici come cloro e bromo. La raccomandazione rimane quella di tenere un metro di distanza tra una persona e l’altra per evitare la trasmissione del virus tramite le goccioline respiratorie.
Il rischio contagio in acqua
Con l’arrivo dell’estate, ci si pone inoltre un altro quesito: sarà sicuro fare il bagno al mare? Alfredo Rossi, direttore sanitario della Società Nazionale di Salvamento, assicura che il rischio di contagio in acqua è molto basso.
Anche in questo caso, l’unico consiglio per il bagno in sicurezza è cercare di mantenere il dovuto distanziamento sociale. “In acqua la trasmissione virale da un individuo portatore a uno sano non avviene attraverso l’acqua stessa ma attraverso l’aria espirata e il contatto umano qualora i due nuotatori si trovassero troppo vicini” spiega Rossi.
Una persona infetta potrebbe eventualmente infettarne un’altra nella fase espiratoria, mentre nuota, ma anche in questo caso è molto improbabile che il virus sopravviva. La sua carica virale infatti si disperde nel mare molto velocemente grazie anche all’azione delle correnti, dei raggi ultravioletti e alla salinità dell’acqua marina, componenti che rendono l’ambiente marino ostile per il virus: “Il mare ha un potere auto depurante enorme”.
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