L’emergenza coronavirus sta impattando gravemente sull’impianto economico globale e anche il mercato auto ne sta risentendo.
Il numero dei contagi dovuti al coronavirus in Italia aumenta di giorno in giorno. Il dato preoccupa anche per l’impatto che l’epidemia potrà avere sui vari settori industriali. Quello automobilistico, in parte messo in difficoltà dalla ventata green e da un’opera di demonizzazione nei confronti delle quattro ruote, ha registrato a inizio anno un calo nelle immatricolazioni.
Il risultato positivo nelle vendite di auto riscontrato in Europa a dicembre 2019 è già un vecchio ricordo. Secondo le previsioni, la situazione è destinata a peggiorare ulteriormente nel prossimo trimestre.
Vendite giù nel mercato auto: primi effetti del coronavirus
La Motorizzazione oggi ha fatto sapere che nel mese di febbraio le immatricolazioni si sono fermate a 162.793. Un calo netto, dell’8,8%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In quell’occasione il dato riportato era di 178.493.
Nel primo mese dell’anno si segnala un’altra flessione, del 5,76%, in confronto a gennaio 2019, con un totale di 155.752 auto immatricolate.
Come si evince dalla nota pubblicata sul proprio sito dal Ministero dei Trasporti, sono stati registrati 336.634 trasferimenti di proprietà di auto usate, anche qui un calo del 7,28%, visto che a febbraio dell’anno precedente se ne registrarono 363.084. A gennaio la variazione, in ribasso, è stata dello 10,33% con 338.754 trasferimenti.
Inoltre, secondo quanto riferito dal presidente di Federauto, Adolfo De Stefani Cosentino, è prevista “una flessione del 10% a quota di 1,8 milioni di immatricolazioni in meno”. Ciò comporta meno ricavi da Iva, bollo e imposte regionali. Una situazione a livello di vendite davvero preoccupante. Ed è possibile che questa peggiori con il passare delle settimane. Se non dovesse arrivare una svolta sul fronte della gestione del coronavirus, si prospettano ulteriori ripercussioni nel breve-medio termine.
Poca affluenza nei concessionari auto
Ciò che sta contribuendo al calo degli ordini è soprattutto la scarsa affluenza registrata negli concessionari, specialmente in quelli delle zone rosse. Anche la cancellazione delle grandi manifestazioni del settore a causa delle infezioni da COVID-19 registrate in tutto il mondo, come i Saloni dell’Auto potrebbe causare qualche strascico. Di recente è stato annullato il Salone dell’Auto di Ginevra, che avrebbe dovuto aprire i battenti il 5 marzo. Il relativo effetto domino avrà risvolti solo nei prossimi mesi.
Secondo gli esperti, infatti, prima che le vendite ritornino stabili dovranno passare 3 o 4 mesi di flessioni. I cali riportati nei primi mesi del 2020 sono solamente un accenno di quanto potrebbe avvenire in futuro. Da un resoconto del Centro Studi Promotor di fine febbraio si evince proprio questo. L’attuale emergenza sanitaria per i concessionari sarebbe uno dei pericoli maggiori per il settore, con il 72% di indicazioni. Al secondo posto, troviamo le difficoltà causate dal quadro economico generale, con il 62% di indicazioni e sul gradino più basso del podio la demonizzazione delle autovetture più inquinanti, con il 38% delle indicazioni.
Tutt’altra storia per quanto riguarda le due ruote che hanno registrato un +11,8% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. In totale sono stati immatricolati 18.114 motocicli di cilindrata superiore ai 50cc.
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