Coronavirus, grosso errore dell’OMS svelato da 239 scienziati

Fiammetta Rubini

6 Luglio 2020 - 16:21

Il virus resta nell’aria per ore e può viaggiare per oltre un metro: 239 scienziati da tutto il mondo scrivono all’OMS per chiedere di aggiornare le linee guida su prevenzione e controllo.

Coronavirus, grosso errore dell’OMS svelato da 239 scienziati

Il Covid-19 si disperde nell’aria e viaggia attraverso le particelle di aerosol, e l’OMS ha sbagliato a sottovalutare questo rischio. Ad affermarlo sono 239 scienziati provenienti da 32 Paesi che, in una lettera aperta all’OMS, chiedono ora l’aggiornamento delle linee guida.

Alcuni indizi emergenti, anche provenienti da ambienti come i mattatoi dove si sono verificati focolai, suggeriscono che la trasmissione aerea potrebbe essere più cruciale di quanto riconosciuto dall’OMS.

Gli esperti sostengono quindi che venga riconosciuta una maggiore responsabilità delle particelle aerosol nella diffusione aerea del coronavirus. Da qui la necessità, per i governi, di attuare nuove e più rigorose misure di prevenzione e controllo.

Covid è nell’aria: lettera di 239 scienziati a OMS

L’OMS afferma che il contagio avviene principalmente attraverso il contatto diretto e le goccioline (droplets) espulse quando si tossisce, starnutisce o si parla. Queste non rimangono nell’aria a causa delle loro grandi dimensioni.

Quello che affermano più di 200 scienziati oggi è l’aggiornamento delle linee guida sull’infezione in quanto, dicono, la trasmissione di aerosol coinvolge particelle molto più piccole che possono rimanere nell’aria molto più a lungo e possono viaggiare a distanze superiori a 1 metro.

I membri del comitato di prevenzione delle infezioni dell’OMS hanno ammesso che la trasmissione del virus via aerosol possa avere un ruolo, ma che ci sono prove schiaccianti a sostegno della tesi che le vie principali di contagio siano contatto diretto e droplets.

Introdurre nuove misure per prevenire il contagio di aerosol, hanno aggiunto, “è praticamente impossibile e probabilmente non avrebbe fatto molta differenza nella lotta all’infezione”.

La lettera, a prima firma di Lidia Morawska e Donald Milton, è stata sottoscritta da oltre 200 scienziati, alcuni dei quali sono consulenti OMS, e dovrebbe essere pubblicata sulla rivista Clinical Infectous Diseases.

Necessarie nuove regole e ordinanze

Se venisse dimostrato che la trasmissione del coronavirus per via aerea è un fattore importante, si potrebbe rendere obbligatorio indossare la mascherina sempre, anche quando si può rispettare il distanziamento sociale. Servirebbero, poi, normative più severe per la ventilazione e il condizionamento dell’aria, e si renderebbe utile installare luci UV negli edifici per proteggere da particelle potenzialmente infettive.

Paul Hunter, membro del comitato di prevenzione delle infezioni dell’OMS, dice che sebbene possa verificarsi la trasmissione del virus via aerosol, molto probabilmente nel grande schema delle cose non è un fattore cruciale. E ha aggiunto che il controllo della diffusione via aerea non porterebbe grandi benefici, anzi, imporrebbe solo oneri inutili, specie nei Paesi con risorse limitate e personale meno qualificato. La dott.ssa Benedetta Allegranzi, responsabile tecnico OMS per la prevenzione e il controllo delle infezioni, ha detto che la trasmissione aerea non è improbabile, ma che questa tesi non è supportata da prove chiare e solide.

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