Coronavirus: raggiunto accordo FCA-sindacati in vista della ripresa

Anna Maria Ciardullo

09/04/2020

Raggiunto accordo tra FCA e i sindacati metalmeccanici in vista della ripresa. Tutti i dettagli dell’intesa

Coronavirus: raggiunto accordo FCA-sindacati in vista della ripresa

FCA e sindacati hanno stretto un accordo in vista della ripresa. Il confronto tra Fiat Chrysler e le associazioni di categoria si era aperto nei giorni scorsi per discutere i dettagli della futura ripartenza produttiva e individuare le misure sanitarie necessarie a prevenire il rischio di contagio da coronavirus.

Oggi, sono emersi i primi dettagli dell’intesa, che ha stabilito quali saranno le misure necessarie per la messa in sicurezza di tutti i dipendenti delle aziende metalmeccaniche, nel tentativo di avvicinare più possibile la data in cui si potrà ufficializzare la riapertura del comparto.

Le procedure scelte sono state approvate anche dal virologo Roberto Burioni. Hanno dato notizia del passaggio formale in una nota congiunta: FIM, FIOM, UILM, FISMIC, UGLM e AGCFR.

Accordo tra FCA-sindacati: ripresa in vista

Tante le misure che dovranno essere adottate dalle aziende, una volta terminato il blocco generale deciso dal governo, al momento stabilito fino al 13 aprile.

Nel testo diffuso dai sindacati si elencano: fornitura e obbligo di indossare la mascherina ed altri eventuali dispositivi di protezione individuale a tutti i dipendenti e la rilevazione della temperatura corporea prima dell’ingresso in azienda.

Tutte le strutture dovranno garantire il mantenimento della distanza di almeno un metro tra ogni membro del personale, una costante sanificazione degli ambienti, dotando anche il personale dell’occorrente per pulire la propria postazione e studiare delle procedure per evitare assembramenti nelle mense e negli spogliatoi.

Ove possibile, dovrà essere agevolato l’uso dello smart working e la formazione del personale, da tenere immediatamente al rientro per l’assorbimento delle nuove regole.

Per le persone che hanno specifiche fragilità occorrerà individuare soluzioni ad hoc. Come anticipato, il suddetto elenco di procedure ha ricevuto anche l’approvazione del virologo Roberto Burioni.

È previsto, inoltre, che le istituzioni locali si mobilitino per garantire che i trasporti siano adeguati alle esigenze della collettività. Infine, la cassa integrazione verrà applicata a rotazione.

Industrie pronte a ripartire

L’accordo tra FCA e sindacati metalmeccanici mira a gettare le basi per affrontare la Fase 2 dell’emergenza.

Secondo le previsioni, discusse durante il confronto dei giorni scorsi, le prime produzioni che dovrebbero ripartire sono quelle del Ducato in Sevel, della Compass a Melfi, e della 500 E a Mirafiori, nonché alcune lavorazioni delle meccaniche di Termoli e Torino e alcune attività di staff.

Il gruppo FCA, alla fine del mese scorso, aveva annunciato un taglio degli stipendi generalizzato per ripararare ai danni dello stop produttivo e aveva dichiarato di auspicare una riapertura entro il 6 aprile, alla fine non autorizzata dal governo.

Parallelamente, in vista della ripartenza, anche le imprese di vendita e assistenza di autovetture, veicoli commerciali, industriali e autobus, operanti in Italia si sono dette pronte a riprendere le attività.

La dichiarazione arriva da Federauto, l’associazione ha sottolineato come il comparto, motore economico che produce nel complesso 80 miliardi di gettito fiscale nelle casse dello Stato, non stia aspettando altro che l’ok per ricominciare.

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