Coronavirus, scontro nell’Eurogruppo: no della Germania agli eurobond

Mario D’Angelo

24/03/2020

La riunione dell’Eurogruppo di stasera, iniziata con uno scontro aperto fra Italia, Francia, Spagna da un lato e Paesi del Nord dall’altro, si è conclusa in un nulla di fatto

Coronavirus, scontro nell’Eurogruppo: no della Germania agli eurobond

La videoconferenza dell’Eurogruppo di stasera, martedì 24 marzo, non si è aperta su note unitarie. La proposta dei “corona bond”, avanzata dall’Italia ma supportata anche da Francia e Spagna, è stata infatti bocciata dalla Germania e altri Paesi del Nord Europa.

La riunione si è conclusa dunque in un nulla di fatto, anche se Gentiloni ha detto che “i corona bond restano sul tavolo”.

Eurogruppo diviso su corona bond

Con l’economia europea in ginocchio, il presidente dell’Eurogruppo, il portoghese Mario Centeno, ha già detto che “per evitare che questa crisi economica si trasformi in finanziaria” bisogna “creare nuove linee di difesa per l’euro”.

In vista della riunione dei ministri delle Finanze, l’italiano Roberto Gualtieri in audizione sul decreto Cura Italia aveva parlato dell’ipotesi di “usare l’emissione di eurobond da parte del Mes, senza alcuna condizionalità”.

Anche il Commissario all’Economia Paolo Gentiloni ha ribadito oggi che gli strumenti da proporre per questa nuova crisi devono essere innovativi. L’ex presidente del Consiglio si è messo in auto-isolamento dopo che un membro del suo staff è risultato positivo al coronavirus.

Eurobond, il no di Germania e Nord Europa

Ma per Paesi come Germania, Olanda, Austria e Finlandia, lo stimolo della Banca Centrale Europea, al momento, è adeguato. Nei giorni scorsi, l’Italia e la Francia hanno chiesto l’emissione di coronavirus bond su scala europea, ma subito prima della riunione dell’Eurogruppo la Germania ha rifiutato del tutto il ritorno del concetto di “eurobond”.

Il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire si è detto in favore di interventi comunitari privi di condizioni che potrebbero penalizzare i Paesi che ne fanno ricorso. La Francia ha previsto un budget iniziale di 300 miliardi, cui vorrebbe aggiungere aiuti Ue.

Per l’Italia, partita con soli 25 miliardi più altri 11 miliardi di fondi Ue, si parla di credito Ue precauzionale da 100 o 150 miliardi di euro. Come Francia, Spagna e Portogallo, il governo italiano avrebbe intenzione di dilazionare la restituzione a 30 o 50 anni senza condizioni.

Qualche crepa nel fronte del Nord, però, comincia ad affacciarsi. Il ministro delle finanze olandesi, Wopke Hoekstra, in controtendenza rispetto alla posizione tradizionale, ha detto che “l’Unione europea dovrebbe spendere di più sul coronavirus”.

“Il mio appello è di andare avanti, liberare i soldi qui e ora, per i territori che sono stati specialmente colpiti dal coronavirus”, ha detto Hoekstra nel corso di un’intervista televisiva, segnalata da Reuters.

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