Dalla fanbase del Dogecoin arriva lo spin-off Baby, che ha già ricevuto la social benedictionem di Elon Musk.
Da qualche tempo c’è una new entry tra le criptovalute mainstream. Il nome richiama quello di una delle divise più inflazionate degli ultimi mesi, perché ne è di fatto uno spin-off. Stiamo parlando di Baby Dogecoin, la versione in fasce del social token che negli ultimi mesi ha spopolato sull’onda dei tweet di Elon Musk. E dal numero uno di Tesla, che quando si tratta di criptovalute non manca mai di far sentire la sua voce, è già arrivata la benedizione.
Cos’è Baby Dogecoin
Un po’ come Bitcoin Cash, fork nato da una faida interna tra miners, sviluppatori e investitori sui protocolli del Bitcoin, Baby Dogecoin è di fatto il frutto di uno scisma nella Doge community, e deve la sua stessa esistenza alla volontà di una fronda di appassionati di “completare” il progetto Dogecoin, creando una criptovaluta con velocità di transazione più sostenuta e costi inferiori, basata sulla Binance Smart Chain.
E Musk, che non è stato semplicemente un accanito sostenitore del Dogecoin, ma anche un collaboratore attivo nello sviluppo del progetto, sembra già pronto a cavalcare l’ultima grande mania dell’industria criptovalutaria, come si evince da un tweet di inizio luglio (“Baby Doge doo doo doo doo doo”, riprendendo l’inflazionatissimo motivetto di Baby Shark).
Un cinguettio che, come tradizione vuole quando a parlare è il grande pivot dei mercati, ha innescato un’ondata di buy, con il Baby Dogecoin che nel giro di pochi minuti è passato da 0,000000000946 a 0,000000001643 dollari di quotazione, +73,6%. Secondo gli ultimi dati di BSC Scan, sono 187.000 gli wallet nel mondo a detenere Baby Dogecoin, ormai stabilmente tra le criptovalute più scambiate con una quotazione che è salita fino a 0,000000002322 dollari.
Baby Dogecoin frena Dogecoin
Ma c’è anche un altro risvolto che vale la pena mettere sotto la lente. Baby Dogecoin, che era nato originariamente come un side project, sta finendo per offuscare proprio il Dogecoin, a picco sotto la soglia degli 0,20 dollari. Insomma, un patricidio. La crypto ha beneficiato a lungo dell’hype innescato da Musk e dalla conseguente febbre che ha pervaso gli investitori, ma ora tanto gli effetti della stretta normativa cinese sulle criptovalute quanto l’inatteso successo di Baby Dogecoin stanno facendo progressivamente sparire il social token dal radar dei mercati.
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