Cosa sono le obbligazioni indicizzate e come funzionano

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21 Gennaio 2025 - 17:29

Le obbligazioni indicizzate sono un particolare strumento finanziario, amato dagli investitori. Ecco quali sono le caratteristiche e come operare.

Cosa sono le obbligazioni indicizzate e come funzionano

Le obbligazioni rappresentano da sempre uno strumento d’investimento solido e popolare, ideale per chi cerca una fonte di reddito stabile e un rischio moderato. Tra le diverse opzioni disponibili sul mercato, le obbligazioni indicizzate si distinguono per la loro capacità di adattarsi a contesti economici variabili, offrendo una protezione contro l’inflazione.

Ma cosa sono le obbligazioni indicizzate? Come funzionano nel concreto? Domande che chi non è esperto del mercato obbligazionario potrebbe porsi nel momento in cui si trova di fronte a questo strumento finanziario. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Cosa Sono le Obbligazioni Indicizzate: Significato e Definizione

Le obbligazioni indicizzate sono titoli di debito il cui rendimento è legato a un indice economico o finanziario, spesso un indice dei prezzi al consumo (CPI) o un indice di inflazione.

Questa caratteristica le rende uniche rispetto alle obbligazioni tradizionali, il cui rendimento è fisso o basato su un tasso variabile predeterminato. L’obiettivo principale delle obbligazioni indicizzate è preservare il potere d’acquisto dell’investitore, adattandosi automaticamente ai cambiamenti nel livello generale dei prezzi.

Ma quali sono le differenze tra indicizzate e non indicizzate?

  • Rendimento: le obbligazioni tradizionali offrono un tasso di interesse fisso, che può essere vulnerabile all’inflazione. Al contrario, il rendimento delle obbligazioni indicizzate cresce o diminuisce in linea con l’indice di riferimento.
  • Rischio d’inflazione: le indicizzate proteggono contro l’aumento dei prezzi, garantendo che il valore reale del capitale e degli interessi non venga eroso. Le obbligazioni non indicizzate, invece, possono perdere valore reale in periodi di alta inflazione.
  • Prezzo e durata: le obbligazioni indicizzate tendono ad avere una maggiore volatilità del prezzo a breve termine, poiché il loro valore è influenzato sia dai tassi d’interesse sia dall’indice sottostante.

Un esempio comune di obbligazioni indicizzate sono i Treasury Inflation-Protected Securities (TIPS) negli Stati Uniti e i BTP Italia in Italia, che offrono una protezione specifica contro l’inflazione locale.

Obbligazioni indicizzate: come funzionano

Abbiamo provato a dare una definizione il più possibile chiara di queste obbligazioni, adesso vediamo come funzionano e in che modo il loro valore cambia in base all’indice.

Tali obbligazioni possono assumere caratteristiche varie, ma sono tutte caratterizzate dall’adeguamento ad un determinato indice di mercato. L’adeguamento delle obbligazioni indicizzate ha lo scopo di preservare la redditività dell’investimento a fronte del mutamento delle condizioni finanziarie del mercato.

In altre parole tale indicizzazione tende a salvaguardare l’interesse creditorio da eventuali deprezzamenti della moneta, soprattutto per quanto riguarda le obbligazioni di lungo termine più soggette alle variazioni del mercato.
In passato era consuetudine usare clausole di indicizzazione riferite al valore dell’oro, che quindi adeguava il valore della prestazione al prezzo di mercato dell’oro.

L’adeguamento dell’indicizzazione adesso dipende da vari parametri di riferimento; all’obbligazione indicizzata possono essere collegati uno o più di questi parametri. In base all’andamento di essi sul mercato si adeguerà l’indicizzazione dell’indice.

Parametri di riferimento

Le obbligazioni indicizzate possono assumere caratteristiche molto varie e i parametri di riferimento possono essere di tre tipi:

  • di natura reale: l’indicizzazione ha natura reale quando le cedole dipendono dall’andamento del tasso di inflazione;
  • di natura finanziaria: si tratta di indicizzazione finanziaria quando la variabile di riferimento è un tasso di interesse. Le obbligazioni indicizzate di natura finanziaria rappresentano la tipologia più diffusa;
  • di natura valutaria: si ha indicizzazione valutaria quando a determinare l’importo delle cedole è l’evoluzione di un tasso di cambio.

Le clausole di indicizzazione possono essere stabilite dalla legge, dalle parti negoziali nell’esercizio della loro autonomia privata, o per via giudiziale. Come anticipato, un esempio lampante di obbligazione indicizzata al tasso di inflazione è rappresentato dai BTP Italia.

Esempio di funzionamento

Le obbligazioni indicizzate operano collegando i loro pagamenti di capitale e interessi a un indice di riferimento. Ecco un’analisi dettagliata del loro funzionamento.

  • Indicizzazione del capitale: alla scadenza, il capitale rimborsato è adeguato in base all’andamento dell’indice sottostante. Ad esempio, se l’inflazione è aumentata del 5% durante la durata del titolo, il capitale restituito sarà maggiorato dello stesso valore.
  • Pagamento degli interessi: gli interessi sono calcolati sul capitale indicizzato, rendendoli variabili. Ciò significa che, con l’aumentare dell’inflazione, anche gli interessi aumentano.
  • Protezione contro la deflazione: in alcuni casi, le obbligazioni indicizzate offrono una garanzia minima sul capitale, proteggendo l’investitore anche in scenari di deflazione.
  • Mercato secondario: le obbligazioni indicizzate possono essere acquistate o vendute sul mercato secondario, e il loro prezzo varia in base alle aspettative di inflazione e ai tassi d’interesse.

Supponiamo di acquistare un’obbligazione indicizzata al CPI con un capitale iniziale di 10.000 € e un tasso di interesse del 2%. Se il CPI aumenta del 3% durante il primo anno, il capitale indicizzato diventa 10.300 €. Gli interessi del primo anno saranno quindi calcolati su 10.300 €, pari a 206 €.

Obbligazioni indicizzate: le tipologie di riferimento

In base ai parametri di riferimento che l’obbligazione ha si avranno due differenti tipologie di obbligazioni. La differenza di obbligazione si rifletterà sul pagamento che verrà percepito dall’investitore. Abbiamo infatti:

  1. obbligazioni ad indicizzazione totale: la variazione del parametro di riferimento si rispecchierà totalmente sulla cedola dell’investitore;
  2. obbligazioni a indicizzazione parziale: solo una parte si riflette sulla cedola o sul rimborso dell’investitore; questa parte viene chiamata percentuale di retrocessione.

Il rimborso che si percepirà allo scadere dell’obbligazione sottoscritta dipenderà quindi anche da quale tipologie di obbligazione indicizzata si è scelta.

Investire in obbligazioni Indicizzate: quando conviene investire

Investire in obbligazioni indicizzate può rappresentare una strategia efficace per proteggere il proprio portafoglio contro l’inflazione e ottenere rendimenti stabili. Ma quando investire?

  • Periodi di alta inflazione: le obbligazioni indicizzate sono particolarmente utili in contesti economici caratterizzati da un’inflazione elevata o crescente.
  • Diversificazione del portafoglio: anche in periodi di bassa inflazione, queste obbligazioni possono agire come uno strumento di diversificazione e protezione.

Dati recenti di istituti come la Banca Mondiale e l’OCSE suggeriscono che le obbligazioni indicizzate continuano a essere una protezione valida contro l’erosione del potere d’acquisto. Inoltre, molte piattaforme online, come Morningstar e Bloomberg, forniscono strumenti per analizzare la performance storica e le prospettive future di questi titoli.

Che tu sia un investitore esperto o un principiante, comprendere il funzionamento e i vantaggi delle obbligazioni indicizzate ti permetterà di fare scelte informate e massimizzare i tuoi rendimenti a lungo termine.

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