La Turchia si sta rendendo protagonista in questo finale di anno: la politica economica di Erdogan è in osservazione, con la lira che affonda e si rialza. Cosa aspettarsi nel 2022? Alcune stime.
Cosa sta succedendo in Turchia? La domanda è più che lecita dopo l’ennesima profonda fluttuazione della valuta nazionale.
La lira turca è andata in tilt lunedì 20 dicembre dopo che il presidente Erdogan ha respinto gli avvertimenti delle imprese sui pericoli dei recenti tagli dei tassi di interesse e ha promesso che “non si può tornare indietro” dal suo approccio.
La valuta, che ha perso circa il 40% del suo valore rispetto al dollaro da quando la banca centrale ha iniziato ridurre i costi di finanziamento a settembre, è scesa lunedì a un nuovo minimo record di 18,36 contro il dollaro.
Martedì, però, la lira turca ha guadagnato fino al 15%, dopo aver registrato un rimbalzo storico dai minimi record della sessione precedente. Il presidente Tayyip Erdogan ha svelato un piano che, secondo lui, garantirebbe i depositi in valuta locale contro le fluttuazioni di mercato.
Basterà questa mossa a salvare Ankara da un disastro economico? Analisi e previsioni in vista del 2022.
Cosa succede nella Turchia di Erdogan
La novità è che, in un discorso di lunedì sera, Erdogan ha introdotto una serie di misure per alleggerire il fardello di una valuta indebolita sui turchi e incoraggiarli a conservare risparmi in lire anziché in dollari e oro.
In base al provvedimento, il Governo ha promesso di pagare la differenza tra il valore dei risparmi in lire e gli equivalenti depositi in dollari, se il calo della moneta nazionale contro le valute forti sarà in eccesso rispetto ai tassi di interesse promessi dalle banche.
Secondo i dati della banca centrale, più della metà dei risparmi dei locali è in valute estere e oro a causa del deprezzamento della lira nel corso degli anni.
Alpaslan Cakar, capo dell’Associazione delle banche turche (TBB), ha affermato che il Tesoro sosterrà i costi delle misure, che potrebbero potenzialmente essere un’iniziativa costosa e inflazionistica.
Non solo, in segno di crescente preoccupazione per le ricadute della valuta volatile sulla salute del sistema finanziario in generale, il costo della protezione contro un’insolvenza sul debito turco è aumentato drasticamente.
Lo spread sul credit default swap a cinque anni è salito a 612 punti base, dai circa 300 pb di inizio anno, secondo i dati IHS Markit raccolti da Refinitiv.
Erdogan, comunque, tira dritto. Pur riconoscendo le preoccupazioni dell’opinione pubblica per l’aumento dei prezzi, ha dipinto i problemi come temporanei e li ha inseriti come parte di una lotta nazionale per l’indipendenza economica.
Cosa aspettarsi nel 2022?
Previsioni per il 2022: quale scenario in Turchia?
C’è un gran dibattito su cosa accadrà realmente in Turchia sul piano delle scelte economiche.
Alcuni strateghi, compresi quelli di Goldman Sachs, pensano che la possibilità di un aumento considerevole dei tassi nella prima metà dell’anno stia crescendo, poiché il trauma del mercato dovuto ai tagli dei tassi si diffonde nell’economia in generale.
“L’attuale amministrazione sembra essere motivata dalla creazione di posti di lavoro e dalla crescita economica e si preoccupa meno del cambio e della stabilità dell’inflazione”, ha commentato Paul Greer, un gestore di fondi con sede a Londra presso Fidelity International.
Bloomberg sottolinea che, con la maggior parte degli investitori stranieri che se ne sono andati da tempo, sono i miliardi di dollari di risparmi in valuta forte detenuti dalle famiglie turche e dalle società locali che guideranno la volatilità della lira nel 2022. I residenti detenevano $ 229 miliardi di valuta estera al 10 dicembre, equivalenti a più di 60% tutti i depositi, secondo gli ultimi dati della banca centrale.
Per Nick Stadtmiller, direttore della strategia per i mercati emergenti di Medley Global Advisors: “una perdita di fiducia nella lira da parte dei cittadini turchi ha probabilmente avuto un impatto maggiore sul declino della valuta rispetto alle percezioni degli investitori stranieri”
Tuttavia, ha spiegato l’esperto, le aziende e i privati hanno bisogno di una certa quantità di lire a disposizione in depositi per pagare le spese regolari, che manterranno una certa quantità di lire nel sistema.
Infine, secondo gli analisti, bisognerà tener conto nel 2022 delle mosse delle altre banche centrali. Con le manovre restrittive in corso, tassi più elevati per gli asset più sicuri del mondo diminuiranno l’attrattiva dei mercati emergenti rischiosi, inclusa la Turchia.
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