Con il nuovo decreto e il green pass obbligatorio, cosa succede a chi non si vaccina contro il Covid-19? Facciamo chiarezza.
L’obbligo del green pass per matrimoni, cenare al ristorante, partecipare ad eventi culturali e sportivi, spinge molti a chiedersi cosa succede a chi non si vaccina contro il Covid-19, per convinzione o impossibilità.
Sul tema c’è molta confusione, ma precisano che l’obbligo del vaccino, al momento, è soltanto di tipo morale.
Tuttavia chi è senza vaccino sarà costretto ad effettuare il tampone ogni 48 ore per partecipare a cerimonie civili e religiose, andare in palestra, viaggiare, andare in parchi divertimento, centri termali e benessere e molti altri luoghi. Chi non lo fa rischia multe fino a 1.000 euro.
E allora cosa succede a chi è senza vaccino dal 6 agosto? La risposta ai dubbi più comuni.
COSA SUCCEDE A CHI NON SI VACCINA
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Green pass senza vaccino
Chi non si vaccina può comunque scaricare il green pass in formato cartaceo o digitale tramite:
- test molecolare o rapido antigenico, purché fatto entro 48 ore dal viaggio con validità di 48 ore. Questo viene rilasciato dalla struttura sanitaria pubblica o privata che ha effettuato il tampone, in farmacia o dal medico di famiglia/pediatra;
- certificato di guarigione da Covid-19 con fine dell’isolamento prescritto. Questo viene rilasciato dalla struttura presso la quale è avvenuto il ricovero oppure dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta. Vale 6 mesi.
A partire dal 6 agosto la certificazione sarà obbligatoria per palestre, ristoranti, bar e locali (per consumare al tavolo al chiuso), centri termali e benessere, parchi divertimento, sale giochi e scommesse, spettacoli, concerti ed eventi sportivi.
Rischi legali per chi non si vaccina
Per chi non si vaccina non ci sono multe, sanzioni o conseguenze penali. L’Italia ha scelto di non imporre l’obbligatorietà della vaccinazione, quindi non ci possono essere conseguenze legali o pecuniarie.
Gli unici rischi sono di tipo sanitario dato che il vaccino è ad oggi l’unica protezione contro il Covid-19. Soltanto completando il ciclo vaccinale (una o due dosi, a seconda del tipo di siero) si acquisiscono gli anticorpi necessari a scongiurare che la patologia possa avere conseguenze gravi fino al ricovero e, nei casi peggiori, la morte.
Viaggiare senza vaccino
Il nuovo decreto non prevede l’obbligo di green pass per viaggiare su treni e aerei nazionali e chi non ha il vaccino può liberamente circolare sul territorio italiano.
Per viaggiare all’estero, invece, c’è qualche restrizione in più: sia verso Paesi europei che extraeuropei serve il certificato verde che attesti la negatività al Covid-19. Questo si ottiene con il vaccino, con un certificato di guarigione dal Covid o con un tampone recente con esito negativo (nelle 48 ore precedenti).
A seconda del Paese di destinazione, potrebbero esserci ulteriori certificazioni da produrre, ad esempio il modulo PLF per recarsi in Grecia.
Alcuni Stati, come l’Italia, hanno reso obbligatorio il green pass per partecipare a manifestazioni, eventi e consumare nei ristoranti (ad esempio Francia e Danimarca) per questo chi non ha fatto il vaccino potrebbe essere obbligato ad eseguire frequenti tamponi a sue spese per partecipare alla vita sociale del luogo di villeggiatura.
Chi non ha il vaccino può essere licenziato?
In Italia chi non si vaccina non può essere licenziato, se non in casi estremi. Secondo il Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro, i dipendenti valutati “non idonei” possono essere spostati ad altre mansioni su ordine del medico competente.
Quindi, a meno che il contesto lavorativo non lo richieda, è difficile ipotizzare che un lavorare non vaccinato possa perdere il lavoro.
Per gli operatori sanitari invece le cose stanno diversamente: chi non si vaccina può essere sospeso senza retribuzione, fino all’eventuale somministrazione del vaccino (ai sensi del decreto legge n. 44 del 1° aprile 2021).
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