Il settore finanziario in soccorso di Condotte e Astaldi? Parola a Illimity e Intesa Sanpaolo
Il sistema bancario pronto a intervenire a sostegno del sofferente settore delle costruzioni in Italia. Sono due gli istituti di credito che nelle ultime ore hanno espresso interesse a salvare altrettante società operanti nel comparto e da tempo in crisi.
In particolare, la giovane banca di Corrado Passera, Illimity, potrebbe attivarsi per rilevare Condotte, mentre Intesa Sanpaolo è pronta a tendere la mano ad Astaldi.
Intanto, proprio quest’ultima ha fatto un balzo a Piazza Affari: le azioni della società sono arrivate a registrare rialzi a doppia cifra percentuale nelle prime ore del mattino.
Illimity vuole salvare Condotte
Il salvataggio di Condotte, una delle maggiori imprese di costruzioni italiane, potrebbe passare da una cordata composta da una banca e due fondi.
Illimity sarebbe infatti interessata al dossier e insieme a Oxy Capital e Highbridge Capital starebbe mettendo a punto un piano per risanare la storica azienda – oggi in mano ai commissari - e salvare oltre un migliaio di posti di lavoro.
È stato lo stesso amministratore delegato della banca, Corrado Passera, a confermare le indiscrezioni che oggi erano trapelata sulla stampa.
“Abbiamo dato un segno forte di interesse. E’ un settore di grandissima importanza per l’Italia ed è in grandissima difficoltà”
ha dichiarato a margine di un evento.
Condotte sta vivendo un momento di forte crisi finanziaria, dovuta alla crisi globale degli ultimi anni - e sui conti della società pesano i circa 830 milioni di euro di debito. Il tribunale l’ha dichiarata insolvente e dalla scorsa estate si trova in amministrazione straordinaria.
“Condotte, o per meglio dire una parte di Condotte, può essere un pezzo da risanare, rilanciare e utilizzare anche per idee di consolidamento del settore”
ha aggiunto Passera.
Ma un’offerta vera e propria sul tavolo dei commissari è stata presentata? L’ex ministro non ha dato ulteriori dettagli al riguardo, limitandosi a dire: “Ci siamo fatti vivi con i commissari, rappresentando il nostro forte impegno in quella direzione”.
Taluni osservatori hanno infine fatto notare che la proposta di Passera potrebbe rappresentare una valida alternativa al finanziamento-ponte da 190 milioni garantito dallo Stato, a cui aveva dato l’ok anche l’Europa.
Intesa Sanpaolo tende la mano ad Astaldi
Tra i grandi gruppi operanti nel settore delle costruzioni attanagliati dalla crisi, anche Astaldi. Sulle sorti della società romana, negli ultimi mesi si è detto molto. Con Salini Impregilo sarebbe pronto a entrare nel capitale del gruppo.
Ma la vera novità delle ultime ore è quella servita da Carlo Messina, che a margine di un evento milanese ha dichiarato che Intesa Sanpaolo è pronta a valutare soluzione per il salvataggio di Astaldi.
“In tutti i paesi d’Europa il settore delle costruzioni ha avuto una fase di crisi e difficoltà e in tutti i paesi d’Europa si sono trovate delle soluzioni che facessero gli interessi dell’economia reale del Paese. Queste soluzioni, se ce ne saranno, noi le valuteremo con grande attenzione”
ha detto.
Messina come Passera guarda con interesse al comparto delle costruzioni in quanto “strategico” e “l’unico che può garantire l’accelerazione in termini di recupero della disoccupazione nel nostro Paese”.
Per questo, la banca, che è uno dei maggiori creditori della quotata in crisi, pone una condizione ben precisa: l’azione di salvataggio dovrà portare alla creazione di nuovi posti di lavoro.
Intanto, tra circa due settimane, Astaldi dovrà presentare il piano industriale e allegare una proposta concordataria.
Ok da Bankitalia
L’intervento di Illimity e Intesa Sanpaolo per salvare due grandi gruppi edili italiani potrebbe essere una boccata d’ossigeno nel settore delle costruzioni, ma ciò che serve all’intero comparto è la ripresa di investimenti pubblici.
Ne è convinto il direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi che, intervenendo a un convengo, ha osservato come questo “contribuirebbe al rilancio dello sviluppo economico”.
“Gli investimenti pubblici in costruzioni languono nonostante l’obsolescenza delle opere pubbliche esistenti e l’urgente esigenza di nuove opere. Una loro ripresa, purché consentita dalle ristrettezze del bilancio pubblico, oltre che aumentare il benessere collettivo contribuirebbe al rilancio dello sviluppo economico”
ha aggiunto il dg, ricordando che il valore complessivo degli investimenti in costruzioni e della spesa per affitti e servizi di intermediazione immobiliare rappresenta in un anno quasi un quinto del Pil.
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