Per l’Italia si apre un mese decisivo nella lotta al Covid. Aprile sarà osservato speciale per almeno 3 motivi, importanti per accelerare l’uscita dall’emergenza.
Covid Italia: inizia un mese decisivo e di nuove restrizioni.
Con l’avvento di aprile, infatti, il nostro Paese è chiamato all’ennesimo sacrificio in termini di chiusure e spostamenti per tentare di abbassare la curva dei contagi e accelerare sui vaccini.
Il Governo Draghi ha deciso di seguire ancora la strada del rigore: cosa accadrà in questo mese? Riflettori accesi su almeno 3 temi cruciali per il Covid in Italia: vaccini, riapertura scuola, variante inglese.
Covid Italia: perché aprile è osservato speciale
Si è aperto con la Pasqua in zona rossa in tutta Italia il mese di aprile. Un periodo importante è iniziato per capire quale direzione prenderà il Covid in Italia.
La domanda che tutti si pongono è solo una: quando torneremo alla normalità? La risposta, però, dipende da diversi fattori: vaccini in primis, ma anche diffusione della variante inglese e capacità delle scuole in riapertura di contenere i contagi.
Vaccini in Italia: ci sarà la svolta?
Lo ha ripetuto ancora oggi, 3 aprile, il generale Figliuolo: aprile sarà il mese decisivo per l’avvio del piano vaccinazione.
Intervistato da Il Corriere della Sera ha sottolineato:
“Tra due settimane staremo a 300 mila dosi al giorno. Ad aprile si incrocia un consistente arrivo di vaccini con la verifica delle capacità dei vaccinatori e dei punti di vaccinazione. Se il sistema regge, e mi porta ad avere 500 mila vaccinazioni al giorno a fine mese, a fine settembre chiudo la campagna”
Gli intoppi, però, non mancano. A partire dalle dosi che non ci sono per soddisfare il ritmo richiesto in ogni regione.
Ecco perché il mese di aprile è davvero cruciale: successo o ennesimo rallentamento sono le due strade possibili.
E la stessa economia sta a guardare con una certa inquietudine. Più vaccini significano, infatti, una maggiore velocità nelle riaperture, con il rilancio dei servizi. Il ritardo vaccinale in Italia potrebbe costare 200 miliardi di PIL.
Variante inglese: resisterà ai vaccini?
Aprile sarà anche il mese da osservare in chiave diffusione variante inglese. Per capire, soprattutto, quanto i vaccini sono efficaci.
L’allarme è scattato dopo la notizia di alcune infezioni in persone immunizzate con entrambe le dosi. Cosa sta succedendo? Prova a rispondere Galli, dalle pagine de Il Messaggero:
“Una completa copertura della variante inglese non ce l’abbiamo. Il virus che gira oggi non è lo stesso di gennaio e febbraio 2020 per il quale sono stati realizzati i vaccini. Per questo, stiamo vedendo casi di persone che s’infettano anche dopo avere ricevuto la seconda dose.”
Tuttavia, l’allerta è mitigata poiché, come spiega lo stesso esperto, il vaccino comunque protegge da forme gravi, anche se ci si ricontagia.
L’unica ricetta per tenere a bada la variante inglese è la vaccinazione di massa: più persone immunizzate si traducono in meno circolazione del virus e, quindi, meno probabilità che esso si tramuti. Anche per questo, il mese di aprile sarà determinante per il Covid in Italia.
Scuole aperte in zona rossa: funzionerà?
Dilemma scuola: ad aprile si cambia e anche in zona rossa si tornerà tra i banchi in presenza per gli ordini primari.
Funzionerà in termini di sicurezza? La didattica a distanza ha mostrato una serie di ostacoli nell’apprendimento e nella capacità di tutti di seguire le lezioni. Oltre a essere un problema organizzativo per le famiglie.
Tuttavia, la scuola aperta in un momento topico per i contagi non convince tutti e rappresenta, comunque, una sfida non da poco.
Secondo Pregliasco, ricercatore di Igiene generale e applicata dell’Università degli Studi di Milano, la didattica in presenza è un rischio ora:
“Pur seguendo tutti i protocolli, non riusciamo a controllare in modo adeguato la mobilità e la socialità che si crea intorno alla scuola. Invece che riaprire, questi giorni potevano piuttosto permettere una ripianificazione più sistematica e una attuazione dei protocolli di sicurezza”
Bisognerà capire come fare per tamponare gli alunni a scadenza regolare, come previsto dal Governo.
Intanto, anche Galli ha mostrato dubbi: “Se mi domandate apriamo le scuole dopo Pasqua? Io rispondo: è una scempiaggine. Ma se mi dite di riaprirle a maggio, dico che si può fare, se vacciniamo alla grande.”
Di nuovo, quindi, aprile sarà decisivo per rispondere a questa ulteriore domanda: la scuola reggerà al Covid in Italia?
Vaccinare sembra l’unica via per rispondere a tutti i dubbi in modo rassicurante.
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