Covid, aumentano i contagi in Europa: il nuovo rapporto dell’OMS

Martino Grassi

03/11/2021

Da cinque settimane consecutive i contagi in Europa sono tornati a salire e diversi governi hanno deciso di introdurre delle nuove misure di contenimento: ecco la situazione Paese per Paese.

Covid, aumentano i contagi in Europa: il nuovo rapporto dell’OMS

In tutta Europa i contagi dovuti al coronavirus sono in salita da cinque settimane. È quanto emerge dal nuovo report redatto dall’Organizzazione Mondiale dalla Sanità, in cui viene sottolineato come tra il 25 e il 31 ottobre più di 3 milioni di persone abbiano contratto la malattia e più di 50.000 siano morte in tutto il mondo.

Si tratta di cifre che mettono in evidenza una nuova recrudescenza del virus, tanto che rispetto alla settimana precedente il numero delle nuove infezioni è aumentato di 3 punti percentuali, mentre quello dei decessi di 8. Ma vediamo qual è la situazione nei vari Paesi.

Covid, aumentano i contagi in Europa: il rapporto dell’OMS

Nel suo rapporto settimanale l’Agenzia sanitaria delle Nazioni Unite ha evidenziato un nuova preoccupante tendenza legata al numero dei nuovi casi di Covid in Europa e nel mondo: complessivamente sono stati registrati più di 3 milioni di nuovi contagi a livello globale. In aumento anche il numero dei decessi, registrati soprattutto nel sud est asiatico, dove la crescita è stata del 50%.

Per quanto riguarda l’Europa, preoccupa il tasso di infezione registrato: nel nostro continente si hanno avuti 192 nuovi casi ogni 100.000 abitanti, seguiti dall’America che ne ha avuti circa 72 ogni 100.000. La situazione ha spinto diversi governi a inasprire le misure o a introdurne di nuove dopo averle tolte: ecco la situazione Paese per Paese.

La situazione legata al Covid nei vari Paesi

Uno delle fotografie peggiori è stata scattata in Russia, dove è stato registrato un nuovo triste record di vittime. Nelle ultime 24 ore il numero dei decessi è salito di quasi 1.200 persone, la cifra più alta dall’inizio della pandemia. Le zone maggiormente colpite sono quelle delle grandi città.

Anche in Ucraina la situazione non è migliore, tanto che nel corso della mattinata di oggi il ministero della Sanità locale ha riportato 23.393 nuovi casi, tra cui 1.406 bambini e 421 medici, complessivamente in crescita rispetto al giorno precedente. I decessi nelle ultime 24 ore sono stati 720, secondo quanto riportato dal ministero su Facebook. Nonostante questo, nel Paese non si fermano le proteste dei no vax contro la decisione del governo che prevede la sospensione dello stipendio per i dipendenti statali non vaccinati. Il ministro della Salute ucraino Viktor Lyashko ha commentato le manifestazioni affermando:

“Le persone che si sono riunite oggi e che fanno appello a non vaccinarsi, secondo me si prendono gioco dei nostri medici e delle nostre famiglie, che, purtroppo, hanno perso i loro parenti a causa del coronavirus. Fidatevi di me, questo spirito anti-vaccinazione scompare rapidamente nelle unità di terapia intensiva e i certificati falsi non funzionano”.

Anche i Paesi che avevano deciso di riaprire tutto fatto dietrofront. È il caso dell’Olanda dove si dovrà tornare a indossare la mascherina negli spazi pubblici come ha annunciato il primo ministro Mark Rutte. Infine anche la Germania sta facendo i conti con una nuova “pandemia dei non vaccinati”, come ha spiegato il ministro della Salute tedesco Jens Spahn. Il presidente dell’istituto tedesco Robert Koch, Lothar Wieler ha infatti sottolineato come “la quarta ondata si sviluppa esattamente come immaginavamo proprio perché molti non si sono vaccinati”.

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