Nel giro di poco tempo l’Italia potrebbe raggiungere i 10.000 contagi al giorno e tre regioni potrebbero tornare nella zona gialla. È questa la previsione del virologo Fabrizio Pregliasco.
Anche in Italia il numero dei contagi potrebbe tornare a salire ulteriormente arrivando a sfiorare punte di 10.000 casi al giorno in pochissimo tempo. È questa la previsione di Fabrizio Pregliasco, noto virologo del dipartimento Scienze biomediche per la salute dell’università di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi.
Secondo l’esperto, intervistato da Fanpage, anche in Italia potrebbe verificarsi una situazione analoga a quella del Regno Unito, tuttavia al momento il virus nel nostro Paese è ancora in una fase crescente, e dunque la possibilità di alcune regioni di finire in zona gialla è sempre più concreta.
Fino a 10.000 contagi al giorno in Italia
“Noi siamo ancora in una fase crescente, temo che diecimila casi al giorno non ce li toglie nessuno. Stiamo vedendo molti focolai e situazioni legate agli spostamenti, e regioni che cominciano ad essere in affanno.” Sembrano non esserci dubbi per Fabrizio Pregliasco: i casi nel nostro Paese sono destinati ad aumentare ulteriormente.
Riferendosi alla situazione del Regno Unito il virologo non sa dare una spiegazione al calo dei contagi degli ultimi giorni, tuttavia alcune ipotesi ritengono che possa “essere collegate al fatto che c’è stata la chiusura delle scuole e la fine dell’effetto Europei, con la sua eclissi di coscienza, ma lo capiremo col tempo”. In ogni caso appare evidente che la variante Delta sia ormai dominante, ma “il vaccino sembra tenere”. Proprio per questo motivo anche in Italia potrebbe verificarsi una situazione simile a quella britannica.
Rischio zona gialla per alcune regioni
Con il costante incremento dei contagi appare sempre più possibile anche il passaggio in zona gialla per alcune regioni già a partire dalla prossima settimana. “Temo che la Sicilia, la Sardegna e il Lazio sono le prime candidate a rischio zona gialla”, spiega Pregliasco, aggiungendo che il problema principale non riguarda la vaccinazione, quanto gli “spostamenti, movida e altri assembramenti dovuti al turismo. È questo l’elemento che mi inquieta”.
Secondo il virologo infatti, durante le vacanze, le persone tendono ad abbassare la soglia di attenzione, tuttavia “il nuovo galateo bisognerebbe continuare ad usarlo”, dato che “le malattie non vanno in vacanza”. Da qui la necessità di continuare a rispettare le norme di contenimento che ci fanno compagnia da più di un anno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA