Un mix di anticorpi monoclonali che se usato sarebbe in grado di prevenire la malattia grave nei soggetti che non possono vaccinarsi. Ecco come funziona.
I risultati di uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine apre a nuovi scenari per tutte quelle persone che per malattie pregresse non possono sottoporsi alla vaccinazione contro il covid-19 e presentano un alto grado di rischio di sviluppare il covid in maniera sintomatica.
La ricerca ha appurato come una specifica combinazione di anticorpi sia in grado di sviluppare lo stesso una risposta immunitaria in questi pazienti riducendo sensibilmente il rischio di contrarre il covid in forma grave. Ecco come funziona.
Prevenire la malattia da covid senza vaccino: i risultati della ricerca
Lo studio Provent pubblicato sul New England Journal of Medicine ha dimostrato come un mix di due anticorpi, il tixagevimab e il cilgavimab, somministrato in pazienti impossibilitati per altre patologie cliniche a vaccinarsi, ha ridotto drasticamente il rischio di sviluppare il covid in maniera grave.
Circa il 75% dei pazienti scelti per la ricerca soffrivano di diverse malattie che li esponevano ad una forma grave di covid-19. Sono stati inclusi pazienti immuno-compromessi, malati di leucemia linfatica cronica, i trapiantati sottoposti a trattamenti immunosoppressivi. Tutte persone a cui la vaccinazione era controindicata o che a causa della loro condizione non sarebbero stati in grado di dare una risposta immunitaria adeguata.
Il risultato è che a 6 mesi non ci sono stati casi gravi di covid o di decessi legati al covid nei pazienti curati con il tixagevimab e il cilgavimab. In quelli curati con una soluzione placebo invece sono stati riscontrati 5 casi di malattia grave e 2 decessi legati al covid-19.
Nei rari casi in cui si è verificata lo stesso l’infezione da covid-19 nei pazienti a cui era stato somministrato il mix di anticorpi, in nessun caso la malattia si è presentata in forma acuta o grave.
Quanto agli effetti indesiderati dopo la somministrazione questa è stata generalmente ben tollerata e non sono stati riscontati problemi di sicurezza né nell’analisi primaria né in quella a sei mesi. Solo il 2,4% dei partecipanti al gruppo curato con gli anticorpi ha accusato una reazione al sito della somministrazione che è avvenuta in forma endovenosa.
Il 2,1% di quelli curati con placebo ha segnalato l’identica reazione.
L’altra notizia positiva è che la concentrazione dei due anticorpi è rimasta elevata per 6 mesi dopo la somministrazione. Questo conferma il fatto che una singola dose può garantire una protezione a lungo termine contro il covid-19, esattamente come i vaccini.
Circa il 2% della popolazione mondiale è considerato ad alto rischio di una risposta inadeguata alla vaccinazione contro il covid-19. Persone che hanno già un pregresso clinico compromesso che o non gli permette di ricevere nessun vaccino o che inibisce la corretta protezione data dal siero.
Questi potrebbero trarre grande beneficio dalla combinazione di anticorpi monoclonali tixagevimab e cilgavimab.
Cosa sono gli anticorpi monoclonali
Gli anticorpi monoclonali sono sempre più usati in medicina ed hanno dimostrato grande efficacia anche come strategia terapeutica contro il covid-19. Si tratta di particolari proteine prodotte in laboratorio che agiscono con lo stesso meccanismo d’azione degli anticorpi naturalmente prodotti dall’organismo.
Questi si legano al patogeno esattamente come quelli naturali impedendogli di entrare nelle cellule umane e quindi di infettarsi e replicarsi, oltre a facilitare il lavoro delle cellule del sistema immunitario deputate all’espulsione degli agenti patogeni.
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