Il CEO di Deutsche Bank, John Cryan, punta il dito contro la politica dei tassi negativi messa in campo dalla BCE. Critico anche Volker Wieland.
La Deutsche Bank continua a puntare il dito contro Mario Draghi e la politica dei tassi zero messa in campo dalla BCE. L’amministratore delegato del colosso tedesco, John Cryan, in un articolo apparso sull’Handelsblatt ha sottolineato come le ricette dell’Eurotower stiano in realtà arrecando più danni che vantaggi all’economia del Vecchio Continente.
Le politiche super-accomodanti di Francoforte, secondo il CEO di Deutsche Bank, a lungo andare potrebbero avere effetti disastrosi per i sistemi pensionistici e per i risparmiatori.
La Banca Centrale Europea - ha spiegato Cryan - “ha fatto molto per stabilizzare l’Europa, tuttavia nel frattempo la politica monetaria contrasta con gli obiettivi di rafforzare l’economia e rendere più sicuro il sistema bancario europeo”. L’ad della banca tedesca ha invitato Draghi a mettere da parte lo strumento dei tassi zero.
“Non è accettabile che la Vigilanza bancaria chieda un rafforzamento del capitale e che alle riserve vengano poi applicati dei rendimenti negativi”, ha aggiunto Cryan, snocciolando alcuni dati. Il margine di interesse, che rappresenta una delle voci più consistenti dei profitti di una banca - ha fatto notare il CEO -, nell’Eurozona è calato di 7 punti percentuali a partire dal 2009 e il dato è destinato a peggiorare.
Il risultato oggi è che Deutsche Bank “dispone di 223 miliardi di liquidità ma, invece di farli fruttare, deve pagare centinaia di milioni”.
Non solo Deutsche Bank: anche Wieland attacca Draghi
Alla voce di Cryan - che di gatte da pelare ne ha, dal momento che la sua banca rappresenta la maggiore fonte di rischi al mondo per l’enorme esposizione sui derivati - ha fatto eco quella di un altro tedesco, il “saggio” di Angela Merkel Volker Wieland.
In un intervento pubblicato dal Frankfurter Allgemeine Zeitung, Wieland ha bacchettato sia la Banca Centrale guidata da Mario Draghi che la Federal Reserve di Janet Yellen:
“È stato giusto che le banche centrali in Europa e in America abbiano reagito con un taglio dei tassi e misure espansive alla crisi finanziaria del 2008. Nel frattempo, però, FED e BCE persistono troppo a lungo sulla politica dei tassi bassi. E la BCE estende notevolmente gli acquisti dei titoli che in tal modo diventano sempre più parte del problema”.
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