Continua la crisi della Deutsche Bank e molti Paesi risentono il crollo delle azioni bancarie. Con l’aumento del rischio e scenari infelici alle porte, ecco le conseguenze sul Qatar.
Deutsche Bank in crisi: ecco perché il crollo del titolo pesa sul Qatar più di ogni altro Paese.
Gli investitori hanno attutito male il colpo del crollo dei prezzi delle azioni di Deutsche Bank.
Con l’aumento del rischio, i licenziamenti annunciati e tagli imponenti dietro l’angolo, gli analisti si chiedono se la crisi della Deutsche Bank avrà mai fine.
La Deutsche Bank necessita di un piano di salvataggio dopo essere finita nell’occhio del ciclone a causa di dieci fondi d’investimento che l’hanno tagliata fuori da operazioni di compensazione.
Gli hedge fund che hanno spostato i propri asset altrove temevano la condizione precaria dell’istituto bancario e hanno scelto di prendere le distanze.
Sebbene siano solo una piccola parte degli 800 clienti nel settore clearing, la scelta è indicativa per quanto concerne lo stato di salute della Deutsche Bank, così come è percepito da chi usa Deutsche Bank per le attività di compensazione.
Stando agli ultimi dati dei grafici il minimo intraday è stato toccato a 9.89, mentre il valore massimo risale ad aprile a 17.36 Euro.
La recente crisi si aggiunge a difficoltà legate alla gestione dei mutui immobiliari e alla bassa redditività, unita alla multa USA che potrebbe portarla al fallimento nel breve periodo.
Nessuno più del Qatar ha temuto l’attuale scenario: il ricco Stato del Golfo aveva investito la bellezza di 1.75 miliardi di Euro in Deutsche Bank in cambio di circa 60 milioni di azioni.
Tali azioni attualmente valgono solo 624.000.000 Euro, pari a circa 1.13 miliardi di Euro in meno di quanto il Qatar ha pagato.
Vediamo ora nel dettaglio i timori e il peso del Qatar rispetto la situazione attuale dell’istituto tedesco.
Deutsche Bank in crisi: quanto costa il Qatar alla banca tedesca?
L’ex primo ministro qatariota Sheikh Hamad bin Jassim Al Thani, che possiede le quote di Deutsche Bank attraverso due imprese di investimento con base nei Caraibi, ha aumentato la sua quota nel 2015, e di nuovo qualche mese fa.
Questo ha reso Al Thani il più grande azionista della banca davanti a Blackrock.
La Deutsche Bank ha rivelato che nel mese di luglio le aziende del Qatar - Paramount Service Holdings e Supreme Universal Holdings - avevano partecipazioni a lungo termine di poco meno del 5%.
In cambio Al Thani ha avuto modo di nominare un direttore nel consiglio di sorveglianza della Deutsche Bank.
Ma la fedeltà del Qatar sta costando caro. Non è chiaro quanto il reale del Qatar abbia pagato per le azioni che ha comprato nel 2015 e all’inizio di quest’anno, ma il titolo è scivolato costantemente, e le perdite accumulate per la detenzione potrebbe essere vicine ai 2 miliardi di Euro.
I ricchi Paesi del Medio Oriente hanno investito la loro ricchezza in multinazionali e banche come parte di una strategia per generare flussi di reddito alternativi al gas e al petrolio.
Ad esempio il Qatar è venuto in soccorso della Barclays durante la crisi finanziaria globale, investendo miliardi di sterline e aiutando la banca britannica a schivare un piano di salvataggio governativo non vantaggioso ed oggi è ancora il principale azionista dell’istituto con circa il 6%.
Ci potrebbe essere bisogno di molto tempo prima che il Qatar veda un qualche ritorno sul suo investimento.
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