Il diamante è davvero un bene rifugio? Il servizio di Report segnala quotazioni fuori mercato nel compare diamanti in banca. Tutto ciò che c’è da sapere per investire in sicurezza.
Report nella puntata del 17 ottobre 2016 svela le anomalie nell’investire in diamanti tramite banche. Quotazioni gonfiate e prezzi fuori mercato, commissioni nascoste, il risparmiatore è convinto di investire in diamanti tramite la propria banca ma è solo un mero intermediario per società terze. E la rivendita del diamante in cui si è investito è tutt’altro che certa.
Ma allora investire in diamanti è sicuro? In che modo si può puntare sulle pietre preziose alla ricerca di rendimento?
I diamanti concentrano un altissimo valore in uno spazio estremamente piccolo. Tra gli investitori privati sono sempre più considerati bene rifugio per eccellenza surclassando addirittura l’investimento in oro, la commodity più ricercata sui mercati finanziari come diversificatore di portafoglio.
Ma i diamanti rispecchiano veramente la fama acquisita?
Diamanti: come si acquistano e quanto valgono
Conosciuta anche come Diamondland, Anversa è la capitale mondiale dell’estrazione di diamanti con le sue 1500 aziende e le 4 borse di scambio. L’80% dei diamanti estratti in tutto il mondo passa da qui. Oltre ad essere dei beni molto rari, l’estrazione dei diamanti è molto onerosa, infatti per ogni 10 tonnellate di roccia l’equivalente in diamanti è di un solo grammo.
- Dove investire in diamanti?
Numerosi gli istituti italiani che mettono a disposizione della clientela la compravendita di diamanti, da Intesa Sanpaolo a Unicredit alle Popolari. Bisogna però sapere che non sono le stesse banche a vendere materialmente i diamanti ai clienti, ma si appoggiano a due società private, la Intermarket Diamond Business (IDB) e la Diamond Private Investment (DPI). In questo modo, come divulgato dal servizio di Report nella puntata su Rai 3 del 17 ottobre 2016, si può arrivare a pagare più di 7.000 euro un diamanti che sul mercato reale ne vale meno di 2.000.
- Quanto costa un diamante da investimento?
Un grammo di pietra pura in media vale circa 50 mila euro. Il listino ufficiale dei diamanti è RAPAPORT, edito settimanalmente a New York ed ha valore planetario. Nella stima del prezzo RAPAPORT considera peso, purezza e colore, ma non il taglio perché è un importantissimo strumento di valutazione delle singole pietre. Purtroppo però non sempre il prezzo preso in considerazione è quello ufficiale battuto da RAPAPORT.
Diamanti: davvero un investimento sicuro?
Se si considerano le compagnie di intermediazione a cui si appoggiano le banche italiane i prezzi sono notevolmente diversi da quelli battuti sul listino ufficiale RAPAPORT. A parità di carato, brillantezza e purezza sul listino ufficiale un diamante da un carato è valutato intorno ai 2.000 euro, mentre il cliente che si reca dal consulente delle banche preposte alla vendita è costretto a pagarlo circa 7.000 euro.
Il differenziale di prezzo tra i due diamanti apparentemente identici è dato dalle commissioni pagate all’istituto, il prezzo di custodia e la “garanzia” del riacquisto da parte della compagnia nel caso in cui il cliente decidesse di disinvestire. Garanzie purtroppo non sempre vere, come spesso non vero ciò che viene fatto credere ai cliente in merito alla costante crescita del prezzo dei diamanti e quindi circa l’apparente “investimento sicuro”.
La banca molto spesso non comunica né i rischi né le eventuali commissioni di uscita e riacquisto da parte della società in seguito alla decisione di disinvestimento del cliente, che in base ai fogli informativi delle società collocatrici si aggirano intorno al 10%.
A vigilare sugli acquisti dovrebbe essere la CONSOB, ma purtroppo è stato stabilito che l’acquisto in diamanti non rientra tra gli acquisti di strumenti finanziari, quindi la normale vendita di diamanti negli istituti bancari non deve sottostare alle normale regole sui prospetti informativi, negando la tutela e le garanzie per il cliente.
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