Dichiarazione dei redditi 2021, caos aiuti di Stato: l’Associazione Nazionale dei Commercialisti scrive ai Garanti del contribuente per chiedere lo stop all’invio dei dati.
Dichiarazione dei redditi 2021, caos aiuti di Stato: la compilazione dei quadri dedicati agli aiuti erogati nel corso del 2020 sta creando non poche difficoltà ai commercialisti.
Il 2020 è stato un anno particolare, anche sul fronte degli aiuti di Stato riconosciuti alle imprese. In dichiarazione dei redditi, i titolari di partita IVA si troveranno a dover inserire i dati relativi alle somme ricevute, dai contributi a fondo perduto ad alcuni crediti d’imposta.
L’invio è necessario affinché l’Agenzia delle Entrate adempia agli obblighi comunitari, e inserisca successivamente tali dati nel Registro Nazionale.
Per l’Associazione Nazionale dei Commercialisti si tratta però di una duplicazione di adempimenti, considerando che le informazioni sono già in possesso dell’Amministrazione Finanziaria. Su impulso della categoria, l’ANC scrive ai Garanti del contribuente per richiedere un intervento urgente e immediato.
Dichiarazione dei redditi 2021, è caos aiuti di Stato: la questione al vaglio dei Garanti del contribuente
Servono istruzioni chiare in merito alla compilazione del prospetto sugli aiuti di Stato, adempimento che dovrebbe includere solo i dati non in possesso della Pubblica Amministrazione.
È questa la richiesta dell’Associazione Nazionale dei Commercialisti, contenuta nella lettera ai Garanti del contribuente trasmessa il 21 giugno.
La compilazione obbligatoria dei quadri RS e RV e i corrispondenti quadri dei redditi di impresa e lavoro autonomo in dichiarazione dei redditi 2021 si presenta non solo complicata, considerando che non è neppure chiaro cosa vada o meno inserito, ma estremamente rischiosa per contribuenti e intermediari per via delle sanzioni previste in caso di omissione o errore.
Una corsa a ostacoli che, tra l’altro, appare superflua: i dati da inserire sono già in possesso dell’amministrazione finanziaria, trattandosi di aiuti di Stato gestiti direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
Aiuti di Stato in dichiarazione dei redditi 2021, lacunose le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate
Chiedere al contribuente di inviare le informazioni sugli aiuti di Stato ricevuti nel corso del 2020 è in palese violazione della normativa che vieta all’Amministrazione di richiedere informazioni che già sono in suo possesso.
Come evidenziato dall’Associazione Nazionale dei Commercialisti, si tratta poi di dati irrilevanti ai fini fiscali, considerando che non contribuiscono alla determinazione dell’imponibile.
Alla duplicazione degli adempimenti si lega poi il problema della mancanza di istruzioni precise. Un fattore che pone il contribuente a rischio di sanzioni, anche penali, sottolinea l’ANC.
“È paradossale, oltre che illegittimo, obbligare i contribuenti e gli intermediari che li assistono a riversare nuovamente una mole di informazioni, rischiando l’errore e le conseguenti sanzioni.”
I commercialisti si rivolgono quindi ai Garanti del contribuente per tentare di risolvere il problema degli aiuti di Stato in dichiarazione dei redditi.
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