Il nuovo decreto legge approvato dal Governo prevede l’aggiornamento del codice di comportamento dei dipendenti pubblici allargandolo ai social. Cosa si rischia.
Il Governo ha approvato il decreto legge che introduce ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Pnrr. Tra le varie misure troviamo novità importanti anche in tema di Pubblica amministrazione.
L’esecutivo oltre alla riforma del processo di assunzione nella Pa che prevede alcune novità sostanziali, ha dato anche il via libera all’aggiornamento del Dpr 62/2013 che riguarda il codice di comportamento dei dipendenti pubblici.
È previsto infatti l’inserimento di una sezione dedicata all’utilizzo corretto dei social network per tutti i dipendenti pubblici che in Italia rappresentano una fetta importante visto che superano i 3 milioni.
Questo potrebbe avviare nuovi procedimenti disciplinari in caso di comportamenti ritenuti lesivi per l’immagine della Pubblica amministrazione.
Regole per il corretto utilizzo dei social da parte dei dipendenti pubblici: cosa cambia
Un dipendente pubblico dovrà ora seguire delle regole per utilizzare i social network. Questo è quanto prevede il decreto legge approvato dal consiglio dei Ministri che ha dato l’ok all’aggiornamento del codice di comportamento dei dipendenti pubblici inserendo una nuova sezione dedicata ai social.
L’obiettivo è tutelare ulteriormente l’immagine della Pa spesso teatro di accuse e sbeffeggiamento sui social dagli stessi dipendenti. Ben presto questo non sarà più possibile.
Il decreto stabilisce anche lo svolgimento di un ciclo di formazione sui temi dell’etica pubblica e del comportamento etico per i neoassunti, la cui durata e intensità sono proporzionate al grado di responsabilità.
La sentenza del Tar che ha anticipato il provvedimento
Una recente sentenza del Tar della Sardegna, la n.174 del 2022 aveva in qualche modo anticipato quanto deciso dal Governo ponendo un veto alla pratica di denigrare o insultare la propria Pa nelle chat di messaggistica interne.
Il rischio è di subire pesanti sanzioni disciplinari che possono portare anche al licenziamento.
La sentenza del Tar è stata emanata sul caso di un dipendente della Pa che aveva su whatsapp inviato una serie di messaggi contenenti «commenti, valutazioni, suggerimenti ritenuti lesivi del prestigio di ufficiali di grado superiore».
Secondo il Tar il dirigente pubblico o l’amministrazione che viene a conoscenza di una conversazione anche privata avviata su un app di messaggistica tra i dipendenti pubblici, può valutare la rilevanza disciplinare delle pesanti parole scritte sul proprio conto e prendere pesanti provvedimenti nei confronti del pubblico impiegato.
Che la conversazione sia avvenuta in un contesto privato o che sia stata eliminata successivamente non vale come giustificazione ad un comportamento ritenuto lesivo e diffamatorio.
Il caso di cui si è occupato il Tar della Sardegna riguarda una conversazione privata su whatsapp. Lo stesso discorso vale anche su Facebook o Instagram. Bisogna fare attenzione non solo a cosa si scrive in chat tra i dipendenti ma anche a cosa si commenta o condivide con i propri profili personali.
Assunzioni nella Pubblica amministrazione: cosa cambia
Oltre all’aggiornamento del codice di comportamento dei dipendenti della Pubblica amministrazione, importanti novità sono state introdotte anche nell’ingresso dei nuovi dipendenti.
La riforma delle assunzioni prevede infatti che il candidato conosca almeno una lingua straniera da verificare nei concorsi tramite almeno una prova scritta e sempre una prova orale.
Per l’assunzione di profili specializzati, oltre alle competenze devono essere valutate le esperienze lavorative pregresse e pertinenti.
A partire dal 1° luglio inoltre l’accesso ai concorsi per le assunzioni nella Pa avverrà esclusivamente registrandosi al nuovo portale inpa.gov.it. Sono previsti anche interventi di semplificazione delle procedure concorsuali.
Sono in arrivo importanti opportunità per chi intende inserirsi nella Pubblica amministrazione. Nei prossimi mesi grazie allo sblocco del turn-over ci saranno una serie di concorsi volte ad assumere 11mila persone presso 23 Ministeri, enti ed Agenzie.
I concorsi saranno aperti sia a diplomati che laureati e le figure più ricercate saranno per lo più profili di funzionari, dirigenti e amministrativi.
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