L’OMS ha riconosciuto la dipendenza da videogiochi come una malattia. Online arriva il primo test psicologico per scoprire se giocare troppo ai videogame è una patologia.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito la dipendenza da videogiochi all’interno delle malattie mentali, riconoscendo ufficialmente la patologia. Il gaming disorder è ora una malattia ufficiale e online arriva anche il primo test psicologico per scoprire se giocare troppo ai videogame è un problema o una semplice passione.
La dipendenza da videogiochi conta a oggi diversi casi di studio, con persone affette da alcuni sintomi precisi oggi classificati dall’OMS: chi soffre di questa patologia vede compromessi tanti altri interessi tra cui igiene e alimentazione a favore di comportamenti ricorrenti esclusivamente orientati ai videogame. Continuare a giocare, sempre e senza smettere, fino a sfociare in comportamenti compulsivi e aggressivi.
Ovviamente si tratti di casi estremi presenti sì, ma rari: il test in questione può comunque aiutarvi a capire quanto sono importanti per voi i videogiochi (anche per pura e semplice curiosità). Ecco come funziona.
Dipendenza da videogiochi: il test
Il test per capire quanto si è affetti da dipendenza da videogiochi è stato realizzato da ricercatori inglesi, cinesi e australiani ed è il primo al mondo mai stilato sull’argomento.
Le domande si basano sui criteri stilati dall’OMS per capire se la passione per videogiochi può essere accostata a una vera e propria dipendenza: per rispondere bisogna cimentarsi in quesiti, disponibili a questo link, solo in lingua inglese. Il test è decisamente stratificato e molto lungo, richiedendo circa 20/25 minuti (dipende anche dal vostro livello di comprensione della lingua inglese scritta, anche se le domande non risultato troppo complicate).
I risultati delle risposte date vengono misurate con un punteggio compreso tra 1 e 20. Se ci si trova sopra al 5 vuol dire che si possiede un’inclinazione maggiore verso la dipendenza da videogiochi. Non solo numeri, con il risultato finale si potrà consultare anche un responso contenente motivazioni più complesse.
Il capo del progetto a cura del test, il Dr Bruno Schivinski ha così sottolineato: “L’obiettivo è comprendere e individuare il punto in cui il gaming tende a trasformarsi in un problema a livello di salute e quali sono i fattori che contribuiscono allo sviluppo della dipendenza da videogiochi, esplorando variabili sociodemografiche, personalità e motivazioni”.
I ricercatori si augurano che più persone possibili si sottopongano al test, in modo da riconoscere ancora meglio quella che è a oggi è, in tutto e per tutto, una malattia nuova dal punto di vista medico.
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