Pulire e disinfettare i prodotti comprati al supermercato è una misura inutile: il coronavirus resiste in frigo e sulle superfici. Ecco quali sono i consigli degli esperti.
Disinfettare il cibo o il frigorifero dopo aver fatto la spesa è inutile. Eppure in tanti ricorrono a questa misura eccessiva per eliminare eventuali tracce di coronavirus ed evitare ogni rischio di contagio.
Dalle ricerche svolte fino a oggi infatti è emerso che il virus SARS-CoV2 può resistere sulle superfici anche per molte ore, in più si è scoperto che i coronavirus in generale non temono le basse temperature, come quelle del frigorifero. È per questo che Warner Greene, virologo e ricercatore del Gladstone Institutes di San Francisco, ha raccomandato di disinfettare le confezioni degli alimenti dopo averle prese dal supermercato, per ridurre ogni rischio di presenza del virus in casa.
Molti medici e ricercatori però non sono d’accordo con questa opinione, considerata troppo estrema e non necessaria. Ecco quali sono i suggerimenti degli esperti.
Perché è inutile disinfettare la spesa dal coronavirus
Essere cauti nel maneggiare i prodotti dopo averli acquistati al supermercato è il consiglio da tenere davvero presente. L’unica regola da seguire è quella di lavarsi spesso le mani e non portarsele al volto dopo aver toccato i prodotti acquistati.
A sostenerlo è il virologo Fabrizio Pregliasco, dell’università Statale di Milano: “Per rischiare di contaminarsi dopo aver toccato una busta di prosciutto al supermercato, intanto dovremmo avere la sfortuna che qualcuno ci abbia tossito sopra” afferma il medico. Inoltre Pregliasco aggiunge una rassicurazione, ovvero che il coronavirus “ non si trasmette attraverso gli oggetti, almeno non ci sono casi documentati in tal senso, ma è contagiosissimo per la trasmissione interumana” ha spiegato.
Buona norma in casa è dunque quella di mantenere l’ambiente pulito in generale, quindi piuttosto pulire bene maniglie, interruttori della luce e superfici del bagno, ovvero le cose che tocchiamo più spesso. Quando si è in cucina e si prepara da mangiare, bene tenere disinfettato il piano di lavoro e igienizzare con cura le mani dopo aver toccato confezioni e cibi comprati al supermercato.
Quanto resiste il virus in frigo
Secondo uno studio del 2010 sulla SARS svolto dall’American Society for Microbiology, organizzazione scientifica statunitense, il virus sopravvive a una bassa umidità e temperature inferiori a 4 gradi C°, lo stesso ambiente che si crea nel frigorifero. È sulla base di questi risultati che il professore Greene raccomanda la disinfezione dei prodotti, anche dopo averli messi in un ambiente refrigerato. Nonostante la SARS sia differente dalla COVID-19, essendo entrambi coronavirus, anche quest’ultimo infatti potrebbe resistere in frigo.
Eppure, secondo i ricercatori, le differenze tra i due virus non sono trascurabili. Come emerge dai dati raccolti sul nuovo coronavirus, i materiali su cui resiste di più il patogeno sono plastica e acciaio inossidabile: fino a 72 ore. Sul cartone invece dura fino a 24 ore. Dopo sette ore però la sua carica virale si dimezza. Per azzerare ogni rischio di resistenza dunque è consigliabile applicare sulle superfici alcool etilico (etanolo ad almeno il 60%), acqua ossigenata (perossido di idrogeno allo 0,5%) o candeggina (ipoclorito di sodio allo 0,1%).
Ma gli studiosi non si stancano di ripetere che la sola presenza del virus su un oggetto non può basta a causare il contagio. Perché si scateni l’infezione infatti è necessario veicolare il virus toccandosi con le mani in viso e farlo entrare in contatto con occhi, bocca o naso.
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