Draghi: BCE sempre pronta ad agire, ma mancano le riforme dai Governi

Flavia Provenzani

14/12/2015

Mario Draghi, presidente della BCE afferma: la banca centrale è pronta ad agire ancora per stabilizzare i prezzi, ma le riforme strutturali dei Governi facciano la loro parte.

Draghi: BCE sempre pronta ad agire, ma mancano le riforme dai Governi

L’inflazione nell’Eurozona raggiungerà l’obiettivo della Banca Centrale Europea a circa il 2% “senza indebiti ritardi” dopo che la BCE ha modificato le condizioni di politica monetaria all’inizio di questo mese.
È questo uno dei primi messaggi espressi dal presidente della BCE Mario Draghi nella giornata di oggi a Bologna, al 40 anniversario di Prometeia.

“Dopo la ricalibrazione dei nostri strumenti attuata questo mese dal Consiglio direttivo, ci attendiamo che l’inflazione raggiunga il nostro obiettivo senza indebiti ritardi.”

Il numero uno della BCE ha colto l’occasione per ricordare che non c’è limite agli strumenti che la banca centrale può utilizzare, nell’ambito del suo mandato, per stimolare l’inflazione.

La BCE si trova ancora a dover “osservare attentamente gli andamenti delle condizioni economiche e finanziarie”; è per questo motivo che - per garantire la stabilità dei prezzi - la banca potrebbe intensificare ulteriormente gli stimoli all’economia.

Il primo intervento pubblico di politica monetaria del presidente Mario Draghi dopo la decisione di tagliare i tassi di interesse sui depositi e lasciare invariata la portata del QE, pur facendone slittare il termine a marzo 2016, tende a sottolineare ancora una volta come gli sforzi di politica monetaria possano non essere pienamente efficaci se non accompagnati dall’orientamento di altre politiche all’interno dell’Eurozona.

“In questo contesto, la politica monetaria può assicurare la stabilità dei prezzi, ma da sola non può rendere durevolmente prospera un’economia”.

“È quindi essenziale intervenire sia sulla domanda, sia sull’offerta e agire in modo coerente su tutti i fronti, per consolidare l’inversione del ciclo e creare allo stesso tempo le condizioni per una solida e duratura ripresa.”

A mancare sono strumenti di politica economica idonei e coerenti al fine di aumentare l’efficacia dell’orientamento della BCE.

“In altre parole, la politica monetaria trae benefici se le altre politiche fanno la loro parte nei loro ambiti di competenza. Allo stesso tempo, nella misura in cui essa ha successo nel sostenere la ripresa ciclica, ne risulta agevolato il varo di politiche strutturali che possono incontrare più forti resistenze in un contesto macroeconomico debole.”

E’ importante notare che le riforme che elevano la crescita potenziale generano un aumento permanente del reddito, non solo per l’insieme dell’economia ma anche per i governi, tramite entrate fiscali più copiose e una maggiore sostenibilità del debito che amplia lo spazio fiscale.

Ciò allarga le capacità della politica fiscale di affiancare la politica monetaria nell’azione di stabilizzazione dell’economia.

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