Durante l’ultimo episodio del programma di Money.it, Memento Mori, il protagonista Marco Mori si è espresso duramente in merito alle delle recenti dichiarazioni rilasciate da Mario Monti.
Nei giorni scorsi, parlando a Sky TG24, il senatore a vita ed ex presidente del Consiglio Mario Monti ha detto che, per salvare l’Italia dalla crisi, sarebbe necessaria una personalità fuori dall’agone politico, come Mario Draghi, definendolo un nome “eccellente" per sostenere un Governo di “ salute pubblica ”.
Sul tema, si è espresso, molto duramente, anche Marco Mori, ospite nella puntata di ieri, 25 marzo, del programma di cui è protagonista, firmato Money.it, Memento Mori. L’avvocato non ha fatto mistero del suo disappunto sulla possibilità di designare Draghi come nuovo Premier, così come sul fatto stesso che Monti venga ancora chiamato a “pontificare” su tematiche sensibili.
Secondo Mori, non bisogna dimenticare che l’ingresso al governo di quest’ultimo, fu di fatto “un colpo di stato”, governo di un uomo che, nondimeno, ha sulla sua coscienza ingenti tagli alla sanità, che hanno inciso in maniera drammatica sul bilancio delle vittime del coronavirus in Italia.
Draghi Premier al posto di Conte? Da evitare come la peste
“Mario Monti non dovrebbe nemmeno apparire in televisione, al contrario, dovrebbe essere indagato per i suoi crimini, per le cessioni di sovranità portate avanti, reato punibile anche con l’ergastolo, per l’inserimento del pareggio in bilancio in Costituzione, per tutti i morti che ci sono stati in Italia a causa dei suicidi per ragioni economiche causati dalle sue scelte politiche”.
Gravi, dunque, le accuse di Mori, forte della convinzione che Mario Monti non dovrebbe rappresentare in alcun modo un referente abilitato a discutere delle problematiche del Paese. “Se Monti indica un nome, quello che sappiamo è solo chi evitare come la peste per Palazzo Chigi”.
Malattia mortale o sanità inefficiente? Il ruolo della Magistratura
Durante la stessa puntata del programma, Mori, ha aperto anche un’interessante parentesi proprio relativa alla questione vittime italiane del coronavirus. Ciò che egli ha messo in forte dubbio, è l’effettiva veridicità, così come la legittimità, dei numeri che ogni giorno vengono ufficialmente diramati dal bollettino della Protezione Civile e che riportano contagi, guarigioni e decessi.
Secondo Mori, sarebbe opportuno un intervento della Magistratura, per stabilire con certezza quante persone siano decedute in Italia a causa del coronavirus anche dopo aver ricevuto le dovute cure e quante, invece, di cure non ne hanno ricevute affatto.
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“Gli ospedali con il maggior afflusso di pazienti contagiati hanno dichiarato di essersi trovati costretti a scegliere chi curare e chi no, per mancanza di letti e strumentazione medica. Questo, è un dato fondamentale per stabilire il grado di mortalità della malattia e se non sia, piuttosto, l’inefficienza del nostro sistema sanitario ad aver inciso sul numero di vittime. Se quelle persone avessero ricevuto le cure necessarie, sarebbero sopravvissute? Si tratta di una domanda che la magistratura è tenuta a porsi”.
“Mario Draghi? Aveva ragione Cossiga”
Le critiche di Mori non risparmiano nemmeno Mario Draghi, il quale, al pari di Monti, ha espresso pubblicamente la sua opinione sulle misure che il governo dovrebbe intraprendere per gestire l’emergenza:
“l’unica cosa che ricordo con simpatia di Draghi è quando anni fa Cossiga lo descrisse come un vile liquidatore del patrimonio pubblico nazionale, sempre per nome e per conto degli stessi poteri economici che serve Mario Monti”.
In questo momento di grave crisi globale, la posizione di Mori si fa netta e perentoria, bisognerebbe cogliere l’occasione per emarginare soggetti come questi, persino per processarli, poiché hanno commesso reati punibili e non ne hanno subito le conseguenze pur stante l’obbligatorietà dell’azione penale.
È assolutamente inaccettabile, per Mori, che personaggi di questo tipo siano autorizzati a sentenziare su cosa sia giusto fare o non fare per salvare il Paese. “Ricordiamo che Monti in passato ha sostenuto che le grandi crisi servono per far andare avanti l’Europa”.
In merito alla possibilità di affidare il ruolo di Premier a Draghi, Monti non è comunque il primo a esprimersi. Ancor prima della crisi attuale, ad esempio, anche Matteo Renzi, in un intervista a Il Giornale, si era detto favorevole a spalancare le porte di Palazzo Chigi all’ex della BCE.
Liquidità per i cittadini in difficoltà, soluzione urgente
Se il Paese dovesse seguire logiche politiche liberiste in queste condizioni, ha spiegato ancora Mori, non sarà in grado di mantenere l’ordine pubblico. A questo proposito, l’avvocato ha sottolineato come già ad oggi siano moltissimi i cittadini che lo contattano per chiedergli aiuto, poiché non hanno più soldi.
La domanda da porsi è: di fronte alla necessità di sfamare i loro figli, mosse dalla disperazione, cosa dovrebbero fare le persone?”. Per scongiurare il rischio che le famiglie “scendano in strada con le mazze”, Mori non ha dubbi, lo stato dovrebbe intervenire immediatamente con un accredito diretto una tantum sui conti correnti dei cittadini.
Questo vale a maggior ragione a partire dalle regioni del Sud dove il problema della povertà è già grave a prescindere dalla crisi.
“Non bisogna pensare che le persone abbiano dei risparmi per affrontare questa crisi, purtroppo sono una minoranza coloro che hanno liquidità a disposizione, inoltre, se in questa situazione dovessero saltare anche le banche, per chiunque accedere al contante sarebbe impossibile”.
L’appello di Mori è rivolto, infine, anche alle tv nazionali, alle quali egli chiede di smettere di interpellare personaggi come Mario Monti su temi delicati, o quantomeno di intervistarli in un contesto che preveda anche il contraddittorio.
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