Mario Draghi fa chiarezza: “Da me alcun veto”. Nella nuova maggioranza potrebbe esserci anche la Lega; ma con un “tutti dentro”, come sarebbe possibile un Governo politico?
Governo Draghi: il premier incaricato ha sciolto le riserve facendo chiarezza su quale potrebbe essere la maggioranza a sostegno di un suo esecutivo.
Nei giorni scorsi era emersa l’idea per cui Draghi premier potesse fare da collante per la stessa maggioranza del Governo Conte-bis: quindi, l’ex Presidente della BCE a capo di un Governo perlopiù formato da politici e appoggiato esclusivamente da Movimento 5 Stelle (che in queste ore si incontrerà per capire il da farsi), Partito Democratico, LeU e Italia Viva, con l’aggiunta degli europeisti e - molto probabilmente - di Forza Italia.
Lo stesso Draghi, infatti, aveva rassicurato rispetto alla possibilità che la politica non sarà messa da parte, anticipando quindi la possibilità di una squadra di Governo formata da un mix tra politici e tecnici.
Ma il fatto che la Lega non escluda l’appoggio ad un eventuale Governo Draghi rischia di far saltare le carte sul tavolo. Perché nel caso effettivamente il Carroccio decidesse di entrare nella maggioranza, allora formare un Governo politico non sarebbe possibile; vediamo perché.
Mario Draghi non pone veti ai partiti che decideranno di entrare nella maggioranza
Partito Democratico e LeU hanno accettato di sostenere il Governo Draghi. Tuttavia, da entrambi vi è stata una richiesta al Presidente del Consiglio incaricato: no alla Lega nella maggioranza.
Difficilmente i partiti di Centrosinistra riusciranno a dare una spiegazione al proprio elettorato rispetto al perché si è accettato di governare insieme alla Lega, indicata da sempre come “pericolo numero uno”. Per questo motivo è stato chiesto a Draghi di non metterli in una posizione che potrebbe risultare davvero troppo scomoda, anche in vista del prosieguo dell’alleanza con il Movimento 5 Stelle.
Nel corso dell’incontro è stato fatto notare al Presidente incaricato Draghi che allargando troppo l’esecutivo si rischierà di non dare le risposte che servono, e di dover passare i prossimi mesi mediando tra le varie posizioni. Dopo il Conte uno e il Conte due, quindi, la storia potrebbe ripetersi.
Un chiaro no alla Lega nel Governo, ma Mario Draghi ha spiegato che non è sua intenzione porre veti. Quanto raccolto durante queste consultazioni verrà sintetizzato in un documento programmatico e poi saranno i singoli partiti a decidere se dare o meno la fiducia al nuovo Esecutivo.
L’atteggiamento di Draghi, quindi, è chiaro: avere una maggioranza il più possibile ampia, ponendo dei temi in comune. Certo che fare una sintesi tra le richieste della Lega (che da tempo chiede una cancellazione della Legge Fornero) e i partiti del Centrosinistra non sarà semplice, per questo quella che si trova a dover superare Mario Draghi sarà una sfida molto ardua.
Draghi premier: sarà un Governo tecnico?
Quel che è certo, comunque, che con un tutti dentro non sarà possibile un Governo politico. L’unico partito che sarà sicuramente all’opposizione sarà Fratelli d’Italia, mentre tutti gli altri sembrano essere disposti a salire sul “carrozzone” (e d’altronde è anche concepibile visto che questo dovrà gestire oltre 200 miliardi di euro in arrivo dall’Europa).
È anche per questo che Mario Draghi - che come scrive Il Corriere della Sera si baserà sul principio della “competenza” - potrebbe preferire un esecutivo di tecnici.
Va detto che sia dal Movimento 5 Stelle che dalla Lega (con Salvini che ha rivendicato Ministri della Lega qualora dovesse dare il suo appoggio al Governo Draghi) è arrivato il “no” ad un Governo solamente tecnico, ed è per questo che ad alcuni Ministeri potrebbero anche esserci dei politici.
Ma nella sostanza quello che si andrà formando dovrà essere inteso perlopiù come un Governo tecnico, anche se - al pari di quanto fece Carlo Azeglio Ciampi nel 1993 - ci potrebbe essere anche un mix con alcuni politici.
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