Due nuovi coronavirus potrebbero infettare l’uomo: vengono dai cani

Martino Grassi

20 Maggio 2021 - 16:16

Due nuovi coronavirus, scoperti tempo fa, potrebbero rappresentare una nuova minaccia secondo uno studio pubblicato su Science. Ecco quello che sappiamo fino ad ora.

Due nuovi coronavirus potrebbero infettare l’uomo: vengono dai cani

Negli ultimi due decenni dei nuovi coronavirus sono emersi dagli animali con notevole regolarità, basta infatti pensare all’epidemia di Sars-Cov del 2002, seguita a distanza di dieci anni da quella di MERS, originata dai cammelli, per poi arrivare a quella di Covid-19.

Questa nuova tendenza sta spaventando non poco gli scienziati, secondo i quali, ogni decennio potrebbero verificarsi delle nuove epidemie. E proprio in questo periodo, un gruppo di esperti ha segnalato di aver individuato due nuovi coronavirus in grado di saltare dagli animali all’essere umano, e più nello specifico dai cani alle persone.

Due nuovi coronavirus potrebbero infettare l’uomo

Alla lista dei coronavirus che potrebbero infettare l’uomo se ne aggiungono dei nuovi. Infatti, come precisa il dottor Gray, un epidemiologo di malattie infettive al Global Health Institute della Duke University, “la diagnostica è molto specifica. Generalmente si concentrano su virus noti”, ma nell’ultimo periodo sono stati messi a punto dei test più precisi.

Come riportato in un articolo su Science, qualche anno fa, in un ospedale della Malesia vennero ricoverati otto bambini affetti da polmonite, che pare fosse causata da un “nuovo coronavirus simile a quello trovato nei cani”. A questi si aggiunge anche un rapporto di un caso della stessa malattia che sembra essere passata dai maiali alle persone non molto tempo fa, aggiungendo alla lista una nuova minaccia che potrebbe far scoppiare un’altra pandemia globale. Stanley Perlman, virologo dell’Università dello Iowa che non è stato coinvolto nel nuovo lavoro, ha aggiunto che: “Penso che più andremo avanti con la ricerca scientifica, più scopriremo che questi coronavirus stanno incrociando specie ovunque.

Al momento comunque non ci sono ancora delle prove certe che i nuovi coronavirus possano essere trasmessi tra le persone, ma i ricercatori sono preoccupati del fatto che i patogeni possano sviluppare questa capacità all’interno dell’organismo umano, mutando. Chiaramente adesso seguiranno degli ulteriori studi per cercare di comprendere meglio il patogeno.

Infatti, come precisano gli scienziati, a differenza della Sars-CoV-2 e di altri coronavirus noti, “non abbiamo alcuna prova chiara che questo particolare ceppo di coronavirus si adatti agli esseri umani”, aggiunge la virologa veterinaria Anastasia Vlasova dell’Università dello Stato dell’Ohio (OSU), autrice principale dello studio.

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