La nuova tassa sui rifiuti fa già storcere il naso a tutti: anche perché in dieci anni è aumentata del 70%, quasi il triplo dell’inflazione.
Arriva la Tari, la nuova tassa sui rifiuti in vigore dal 1° gennaio di quest’anno.
Rispetto alla precedenti tasse, la Tari, che servirà a finanziare i costi della raccolta e dello smaltimento, è calcolata in base ai metri quadri dell’abitazione e al numero di persone che vi risiedono, secondo il principio “chi inquina paga” imposto dalle regole europee.
La TARI deve essere pagata da chi risiede nell’immobile o lo occupa, quindi saranno gli inquilini a saldare i conti con i diversi comuni.
Secondo il legislatore, la Tari dovrà assicurare ai Comuni la copertura totale dei costi del servizio di smaltimento dei rifiuti.
Vengono esclusi così i costi legati ai rifiuti speciali: saranno i produttori a pensare al loro smaltimento.
La scadenza del pagamento dell’imposta sarà diversa da Comune a Comune, perché saranno proprio gli enti locali a definirne i termini di pagamento.
Obbligatorio invece per ogni Comune garantire almeno due rate semestrali.
Quanto si paga?
Le tariffe per il calcolo della Tari sono molto diverse tra i diversi territori.
Una famiglia di cinque componenti con una casa di 120 metri quadrati a Cremona paga 1,7 euro al metro quadrato, ad Asti 4,4 euro e a Cagliari 5,7 euro.
Il capoluogo sardo è, inoltre, uno di quelli che presenta il conto più salato: per un single, la tassa è quasi raddoppiata rispetto a quattro anni fa.
Nel attesa che tutti i Comuni decidano le aliquote, secondo i quanto già deciso dai alcuni capoluoghi di provincia per il 2014, le famiglie più numerose pagheranno il 3,4% in rispetto allo scorso anno, addirittura il 24,4% rispetto a 4 anni fa.
L’aumento più consistente riguarderà soprattutto i comuni più piccoli e del Sud Italia, dove le città sono passate alla Tares direttamente dalla Tarsu.
Nei comuni del Nord, invece, dove era già stata adottata la tariffa Tia, legata ai costi del servizio, gli aumenti saranno più contenuti.
Molto diversa da comune a comune anche la progressività della tassa: in alcuni capoluoghi come Bologna e Caserta si chiede lo stesso contributo di euro al metro quadrato (rispettivamente 2,8 e 4,1 euro) sia ad una famiglia di tre componenti che ad una di cinque.
Diverso il caso di Asti invece, dove si passa da 3,6 euro per tre residenti a 4,4 nel caso salgano a cinque.
Per questo anche gli sconti saranno diversi da città a città: Milano ha introdotto uno sconto del 10% per gli anziani, fino ad un massimo di 15 euro.
Quando e come si paga
I comuni devono stabilire due rate a scadenza semestrale, in modo differenziato.
Ufficialmente il versamento della Tari - in un’unica soluzione - era stato fissato per il 16 giugno, ma bisognerà però attendere le decisioni dei sindaci.
La Tari può essere pagata con il modello F24 o con le altre modalità di pagamento offerte dai servizi elettronici di incasso e di pagamento interbancari e postali.
Più veloce dell’inflazione
Secondo uno studio di Ref Ricerche su un campione di 25 capoluoghi che hanno già deliberato le nuove tariffe Tari, le tasse locali corrono molto più veloce dell’aumento dell’inflazione.
Basti pensare che negli ultimi quattro anni la tassa sui rifiuti è aumentata mediamente del 31%, mentre rispetto al 2005 l’incremento ha superato il 70%.
Negli ultimi dieci anni, al contrario, i prezzi sono aumentati di solo il 23%.
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