I risultati ufficiali delle elezioni amministrative a Napoli: Gaetano Manfredi è il nuovo sindaco, Partito Democratico prima lista in città.
Risultati elezioni Napoli 2021: terminato lo spoglio Gaetano Manfredi è ufficialmente il nuovo sindaco del capoluogo campano, con l’ex ministro che ha praticamente triplato Catello Maresca, il candidato del centrodestra.
Più staccati invece Antonio Bassolino e Alessandra Clemente, comunque eletti consiglieri, mentre per quanto riguarda le liste quella del Partito Democratico è stata la più votata a Napoli.
Qui di seguito potete trovare i risultati ufficiali delle elezioni amministrative a Napoli, con tutte le preferenze per i candidati sindaco e per le liste.
Elezioni Napoli 2021: i risultati ufficiali
I risultati ufficiali delle elezioni amministrative a Napoli dopo lo scrutinio di 884 sezioni su 884. L’affluenza alle urne è stata del 47,2%.
Candidato | Liste | Percentuale | Seggi |
---|---|---|---|
Antonio Bassolino | Azione (0,45%), Bassolino per Napoli (4,15%), Con Napoli (1,25%), Napoli è Napoli (0,43%), Partito Gay LGBT (0,28%) | 8,20% | 2 |
Matteo Brambilla | Napoli in Movimento (0,60%) | 0,62% | / |
Alessandra Clemente | Potere al Popolo (1,33%), Alessandra Clemente Sindaco (3,23%), Civica 20-30 (0,75%) | 5,58% | 2 |
Gaetano Manfredi | Partito Democratico (12,60%), Movimento 5 Stelle (9,73%), Europa Verde (3,21%), Centro Democratico (3,00%), Repubblicani (1,73%), Azzurri per Napoli (5,44%), Manfredi Sindaco (9,92%), Napoli Solidale (3,85%), Per le Persone e la Comunità (1,84%), Moderati (2,57%), Napoli Libera (4,60%), Noi Campani per la Città (4,03%), Adesso Napoli (3,76%) | 62,88% | 28 |
Catello Maresca | Forza Italia (6,63%), Fratelli d’Italia (4,41%) Essere Napoli (2,81%), Napoli Capitale (2,60%), Cambiamo Napoli (2,54%), Noi con l’Italia (0,94%), Partito Liberale Europeo (0,17%), Orgoglio Napoletano (0,84%) | 21,88% | 8 |
Giovanni Moscarella | Movimento 3V (0,46%) | 0,52% | / |
Rossella Solombrino | Movimento 24 agosto-Equità Territoriale (0,28%) | 0,31% | / |
Essendo stato eletto il sindaco al primo turno, non servirà un ballottaggio tra i due più votati in data 17 e 18 ottobre.
I candidati
Luigi De Magistris giunto ormai alla fine del suo secondo mandato, da tempo ha indicato Alessandra Clemente, attuale assessore ai Giovani, come la candidata di DemA.
L’ex ministro Gaetano Manfredi invece sarà il candidato unitario del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle. Tra le grandi città chiamate al voto in queste amministrative, solo a Napoli e Bologna andrà in scena questo simposio.
Intanto l’ex sindaco Antonio Bassolino ha annunciato la sua candidatura che sarà sostenuta anche da Azione, con i dem che subito hanno fatto intendere come una intesa potrà essere raggiunta solo dopo il primo turno.
I meridionalisti del Movimento 24 agosto punteranno invece su Rossella Solombrino. Napoli in Movimento è la lista dei fuoriusciti 5 Stelle che candidano Matteo Brambilla, mentre il Movimento 3V notoriamente vicino alle posizioni no-vax ha scelto di puntare su Giovanni Moscarella.
Nel centrodestra tutto si è risolto: Catello Maresca sarà il candidato della coalizione, con il magistrato ora in aspettativa che dovrà fare a meno del sostegno di ben quattro liste tra cui anche quella della Lega che sono state escluse.
La legge elettorale
Fatta eccezione per le regioni a statuto speciale dove possono esserci dei cambiamenti, la legge elettorale delle elezioni amministrative in Italia è di stampo maggioritario per quanto riguarda l’elezione del sindaco, mentre la ripartizione dei consiglieri avviene in maniera proporzionale.
Essendo Napoli un Comune con più di 15.000 abitanti, se nessun candidato al primo turno dovesse ottenere la maggioranza assoluta allora si procederà a un ballottaggio tra i due più votati. Nel caso si dovesse verificare una perfetta parità nel testa a testa, sarà eletto sindaco il candidato più anziano.
Per garantire la formazione di una maggioranza solida e di conseguenza una sostanziale governabilità, alle liste collegate al candidato sindaco risultato vincitore verrà attribuito il 60% dei seggi. I restanti posti nel Consiglio verranno poi assegnati alle altre liste in maniera proporzionale attraverso il “metodo D’Hondt”.
Alla divisione dei seggi, si andranno a eleggere nel totale 40 consiglieri escluso il sindaco, saranno ammesse tutte le liste e i gruppi di liste di candidati che avranno superato la soglia di sbarramento del 3% dei voti validi.
Per quanto riguarda le modalità di voto, nei comuni con più di 15.000 abitanti è ammesso il voto disgiunto, con l’elettore che potrà esprimere fino a due preferenze mantenendo però la parità di genere (un uomo e una donna).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti