Elezioni regionali Veneto 2020, una guida sul come si vota: il fac-simile della scheda e la legge elettorale con cui si eleggerà il governatore.
Seggi aperti per le elezioni regionali in Veneto, che si stanno svolgendo in contemporanea con il referendum sul taglio dei parlamentari e il primo turno delle amministrative, per quello che è a tutti gli effetti una sorta di election day.
L’emergenza coronavirus, oltre a far slittare di diversi mesi il voto, ha spinto il Viminale a ripristinare il voto spalmato in due giornate: domenica 20 le urne rimarranno aperte dalle ore 07:00 fino alle 23:00, mentre lunedì 21 dalle ore 07:00 fino alle 15:00.
In totale saranno nove i candidati in corsa, con il centrodestra compatto che sosterrà il governatore uscente Luca Zaia, mentre il Partito Democratico e parte del centrosinistra appoggerà Arturo Lorenzoni. Andrà per conto proprio invece Italia Viva con Daniela Sbrollini, mentre il Movimento 5 Stelle ha scelto di puntare su Enrico Cappelletti.
In Veneto la scheda elettorale come si può vedere dal fac-simile sarà verde, un colore per altre Regioni considerato troppo simile al celeste della scheda per il referendum coptando così per un inedito arancione.
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Elezioni regionali Veneto: come si vota
Per votare alle elezioni regionali in Veneto occorre presentarsi al proprio seggio muniti di tessera elettorale e documento di identità in corso di validità.
La scheda elettorale che gli elettori si troveranno davanti è unica in quanto comprende sia i candidati alla presidenza della Regione sia le liste regionali, ciascuna delle quali è collegata ad un candidato presidente.
In Veneto si vota con una legge elettorale del 2012 che è stata in parte modificata nel maggio 2018. Non essendo previsto un ballottaggio, verrà eletto governatore il candidato capace di ottenere anche un solo voto in più rispetto agli altri sfidanti.
Lo Zaiatellum come è stato rinominato è un sistema di voto proporzionale che prevede l’assegnazione di un premio di maggioranza: nel caso di un candidato che ottiene più del 40% dei voti, a questo gli verrà attribuito il 60% dei 50 seggi in totale.
Per accedere alla ripartizione dei seggi, una coalizione deve superare la soglia di sbarramento del 5% dei voti mentre per le liste singole l’asticella è fissata al 3%. Per quanto riguarda i consiglieri è stato eliminato il vincolo dei due mandati.
Sarà possibile infine per un elettore fare un voto disgiunto (per un candidato alla carica di Presidente della Giunta regionale e per una delle altre liste a esso non collegate) ed esprimere una doppia preferenza per i candidati consiglieri, che però devono riguardare candidati di genere diverso della stessa lista (un uomo e una donna o viceversa), pena l’annullamento della seconda preferenza.
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