A pochi giorni da uno degli eventi più importanti del 2019, molti analisti prevedono che le elezioni UE porteranno ad un’ondata di rappresentanti populisti al Parlamento europeo. Secondo David Zahn, Head of European Fixed Income per Franklin Templeton Fixed Income Group, la capacità di modificare radicalmente l’indirizzo dell’UE da parte degli estremisti potrebbe essere limitata
Domenica 26 maggio gli investitori saranno focalizzati sulle elezioni europee 2019. Vi è stato un intenso dibattito sul probabile rafforzamento del populismo ed il possibile impatto sui mercati finanziari.
A detta di molti analisti, le elezioni UE 2019 probabilmente rappresenteranno un «non-evento» per i mercati finanziari, ovviamente se i sondaggi si riveleranno corretti e gli europeisti potranno assicurarsi la maggioranza.
Se i partiti euroscettici di destra invece dovessero superare le aspettative o formare una coalizione, molti sono dell’idea che sarà probabile assistere a qualche turbolenza sul mercato obbligazionario dell’area euro e sul valutario.
Secondo David Zahn, Head of European Fixed Income, Franklin Templeton Fixed Income Group, «indipendentemente dall’esito, vi saranno pochi cambiamenti per i mercati. Per gli investitori obbligazionari, i principali temi in Europa nell’ultimo decennio sono stati rappresentati dalla politica intesa di per sé stessa e dalla politica monetaria».
Sul fronte della politica, l’esperto Franklin Templeton Fixed Income Group afferma: «Non rileviamo alcun elemento a nostro avviso in grado di determinare cambiamenti sufficienti a indurre la Banca Centrale Europea a modificare il suo atteggiamento accomodante. Tendiamo a prevedere che la BCE manterrà tale atteggiamento nell’immediato futuro. Le nostre attuali stime non prospettano aumenti dei tassi d’interesse nell’Eurozona prima del 2022».
Il Parlamento europeo dopo le elezioni
«Non ci aspettiamo cambiamenti radicali dopo le elezioni, anche se potrebbe esserci qualche spostamento degli equilibri. E nemmeno prevediamo che queste elezioni modifichino la paralisi politica in Europa. Anzi, potrebbero accentuarla», spiega Zahn.
Secondo l’esperto probabilmente si avrà un numero di rappresentanti dei partiti populisti ed estremisti maggiore di quello attuale. «Di conseguenza, la politica europea diventerà probabilmente molto più»chiassosa«e tendiamo ad aspettarci maggiore volatilità delle discussioni al Parlamento europeo», sostiene l’esperto.
Ciò potrebbe infondere maggiore incertezza in merito alla politica dell’UE e di conseguenza una stagnazione persistente per l’Europa, qualora non riesca ad attuare i cambiamenti desiderati.
Secondo David Zahn, «un numero decisamente maggiore di partiti al Parlamento europeo chiederà riforme dell’UE», precisando che l’Europa ha assolutamente bisogno di riforme. «Resta da vedere se la nuova rappresentanza al parlamento si orienterà verso quello che riteniamo il tipo di riforme appropriato».
Elezioni UE 2019: le cariche «chiave» per i mercati finanziari
Da queste elezioni europee gli investitori attendono con grande attenzione anche i nuovi Presidenti della Commissione europea, del Consiglio europeo, del Parlamento europeo e della BCE.
«Tendiamo a prevedere che, a fronte del nuovo panorama politico, tali nuovi Presidenti saranno pragmatici. Tuttavia, promettere le riforme è molto più facile che attuarle. Le riforme sono raramente accolte in modo favorevole da tutti», spiega l’esperto di Franklin Templeton Fixed Income Group.
Se l’estrema destra fa meglio del previsto e acquisisce il controllo del Parlamento, potrebbe scaturire un certo cambiamento, ma il risultato delle recenti elezioni politiche spagnole indica che alcuni commentatori probabilmente sopravvalutano l’attrattiva del populismo di destra.
Ciò nonostante, è opportuno prestare attenzione a non elaborare troppe interpretazioni sulla base dei risultati del passato perché gli elettori hanno spesso usato le elezioni del Parlamento europeo come opportunità per scegliere un voto di protesta.
Il ruolo del Regno Unito nel Parlamento europeo
Un altro neo è costituito dalla probabile partecipazione del Regno Unito alle elezioni per il Parlamento europeo. Ma i membri britannici del Parlamento europeo resteranno in carica solo fino a quando non sarà stata finalizzata la Brexit.
Nel Regno Unito, i sondaggi rilevano un ottimo andamento del partito euroscettico a sostegno della Brexit, di recente fondato, a spese del Partito Conservatore. «Prevediamo che i MEP appartenenti al Brexit Party avranno una posizione piuttosto dirompente nei confronti del programma politico dell’UE. A parte ciò, riteniamo che un altro risultato elettorale mediocre potrebbe segnare la fine della carica di primo ministro per Theresa May», spiega Zahn.
Risultati elezioni spagnole rafforzano prospettive positive
Alla luce del risultato delle elezioni spagnole, Zahn si aspetta qualcosa di analogo dalla Spagna. «Eravamo già convinti che fosse uno dei Paesi più interessanti d’Europa, dal punto di vista di un investitore. E il risultato elettorale ha rafforzato tale convinzione».
«Il partito socialista spagnolo ha conquistato il maggior numero di seggi e prevediamo che continuerà a governare il Paese. Ciò detto, pensiamo che non avrà fretta di definire la coalizione di governo e crediamo che aspetterà i risultati delle elezioni per il Parlamento europeo»
Molti commentatori si sono concentrati sull’apparente successo del partito di estrema destra Vox, che nelle elezioni ha conquistato 24 seggi. «Tuttavia, riteniamo opportuno rilevare che Vox non ha ottenuto i brillanti risultati sperati», continua l’esperto.
L’esperto ritiene che la focalizzazione delle autorità spagnole sulle questioni fiscali sia stata positiva. La Spagna è uno dei paesi europei a crescita più elevata, con un Prodotto interno lordo che nel primo trimestre del 2019 è cresciuto a un tasso annuo di oltre il 2%.
Il rapporto debito-Pil della Spagna ha registrato un certo aumento, ma il suo deficit di bilancio è inferiore al 3%. «Ai nostri occhi, le obbligazioni spagnole offrono un premio significativo rispetto a quelle di Francia e Germania», conclude Zahn.
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