Guida alle elezioni midterm 2022: regolamento, data e sondaggi del voto di metà mandato che negli Stati Uniti serve per rinnovare tutti i seggi della Camera dei Rappresentanti e parte di quelli del Senato. Biden rischia di perdere il controllo del Congresso.
Urne aperte per le elezioni midterm 2022 che negli Stati Uniti si terranno oggi martedì 8 novembre; un appuntamento questo che da sempre rappresenta il primo vero banco di prova per l’amministrazione in carica alla Casa Bianca.
In quasi tutti gli Stati è stato possibile votare alle midterm election in maniera anticipata via posta o in dei seggi speciali; in totale sono 28 milioni gli americani che hanno espresso la loro preferenza prima di oggi: il record spetta al Texas con 3,7 milioni di voti, poi Florida (3,3 milioni) e California (2,7 milioni).
Dopo il successo alle elezioni presidenziali del 2020, arrivato al termine di un estenuante testa a testa con Donald Trump, alle midterm election 2022 i Democratici sarebbero a forte rischio di perdere il controllo del Congresso.
Per i sondaggi infatti ci sarebbe un crollo dell’approvazione da parte degli americani nei confronti del lavoro fin qui svolto da Joe Biden, con anche la sua vice Kamala Harris da tempo nel mirino delle critiche. A pesare sarebbe soprattutto l’inflazione galoppante anche negli Usa, la ripresa economica che ancora non si vede e, naturalmente, i riflessi della guerra in Ucraina.
Ecco allora una guida a questo voto così importante per gli Stati Uniti, dando uno sguardo nel dettaglio a cosa sono e a cosa servono le midterm election e perché i Democratici, stando ai sondaggi, rischierebbero seriamente di non avere più una maggioranza sia al Senato sia alla Camera.
Le midterm election 2022 negli Stati Uniti
Le midterm election 2022 negli Stati Uniti si svolgono in data martedì 8 novembre. Nel dettaglio si voterà per rinnovare tutti i seggi della Camera dei rappresentanti e 34 seggi su 100 del Senato.
Si tratta di una sorta di election day visto che, in contemporanea con le midterm election, Oltreoceano si voterà anche per eleggere 36 governatori su un totale di 50 Stati che compongono la repubblica federale.
Un appuntamento da sempre molto importante, che arriva esattamente a metà del mandato presidenziale. Un banco di prova per Joe Biden soprattutto visti i numeri ballerini dei Democratici al Congresso.
Alla Camera dei rappresentanti i Democratici al momento possono contare su 221 deputati su un totale di 435. Alle midterm election tutti questi seggi verranno rinnovati, con i Repubblicani che potrebbero recuperare terreno.
In Senato invece i dem rischierebbero seriamente di andare sotto: attualmente su 100 senatori la situazione è di 50 pari, con l’amministrazione Biden appesa al voto della vice Harris che svolge il ruolo anche di Presidente.
I sondaggi
Da quando si è insediato alla Casa Bianca, Joe Biden stando ai sondaggi avrebbe visto crollare l’indice di approvazione del suo operato. Se al momento del suo giuramento a gennaio 2021 il gradimento era al 55%, adesso viene dato al 43,2% con il tasso di disapprovazione schizzato al 53,7%.
Alle midterm election i Democratici però potrebbero rischiare seriamente di perdere il controllo della Camera. Guardando la media dei sondaggi calcolata da Real Clear Politics, i Democratici sarebbero nettamente indietro rispetto ai Repubblicani che avrebbero già in mano 227 seggi a fronte di una maggioranza richiesta di 218.
Molto delicata anche la situazione al Senato dove al momento la situazione è di 50 senatori per i Democratici e 50 per i Repubblicani, con la speaker Nancy Pelosi decisiva per far pendere la bilancia in favore dei dem.
Alle midterm però si rinnoveranno 35 seggi al Senato e, stando sempre alla media dei sondaggi calcolata da Real Clear Politics, se si votasse oggi il Gop sarebbe in vantaggio (48 a 44) con la partita che si deciderà, come nel 2020, nei restanti otto Stati più in bilico.
Se così stessero le cose, il prossimo novembre Biden potrebbe ritrovarsi senza una maggioranza al Congresso: in uno scenario del genere non sarebbe facile per il Presidente andare avanti nei restanti due anni del suo mandato, specie se nel frattempo dovessero precipitare le cose in Ucraina.
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