A Bologna per la campagna elettorale delle regionali in Emilia Romagna, Matteo Salvini su indicazione di alcuni residenti citofona a casa di un presunto spacciatore tunisino con il video che subito è diventato virale in rete.
Sta facendo molto discutere il video di Matteo Salvini dove, su indicazione di una residente del quartiere Pilastro a Bologna, citofona a casa di un presunto spacciatore tunisino chiedendo se fossero veritiere le voci della sua attività illecita.
Se una volta molti politici erano soliti fare una campagna elettorale “porta a porta”, girando con claque al seguito tutti i palazzi specie dei quartieri più periferici, Matteo Salvini impegnato nel suo tour per le elezioni regionali in Emilia Romagna è andato molto oltre.
“Mi hanno detto che da lei parte una parte dello spaccio della droga qua in quartiere, hanno detto il giusto o è sbagliato” ha domandato il leader della Lega all’uomo che ha risposto al citofono, insistendo poi a suonare dopo non aver avuto nessuna risposta.
Il tutto è andato in scena durante una diretta Facebook dell’ex ministro, con Salvini che come ha saputo che si trattava di una famiglia di tunisini si è fiondato al citofono chiedendo anche se fossero abusivi.
Peccato che a parti invertite Matteo Salvini non abbia dimostrato invece la stessa eloquenza, magari per spiegare in maniera esaustiva agli italiani cosa ne è stato dei famosi 49 milioni spariti dalle casse della Lega oppure dei suoi rapporti con Gianluca Savoini o cosa abbia fatto per contrastare lo spaccio durante i suoi tredici mesi passati al Viminale.
Giusto poche ore prima Elly Schlein, candidata con il centrosinistra alle regionali in Emilia Romagna, aveva postato un video dove chiedeva a Salvini perché lui e la Lega non avessero partecipato a nessuno dei 22 vertici a Bruxelles sulla riforma del Trattato di Dublino, fondamentale per la questione immigrazione, senza rivere però alcuna risposta.
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