Eni e Corepla hanno sottoscritto un accordo per avviare progetti di ricerca per produrre idrogeno dai rifiuti di imballaggi in plastica non riciclabili
Nuovo accordo annunciato da Eni. Oggi il cane a sei zampe ha siglato un’intesa con il Corepla, il Consorzio che si occupa della raccolta, del riciclo e del recupero degli imballaggi in plastica, per avviare progetti di ricerca destinati a produrre idrogeno dai rifiuti di imballaggi in plastica non riciclabili.
Con l’accordo viene costituito un gruppo di lavoro congiunto che nei prossimi sei mesi valuterà l’avvio di progetti di ricerca per produrre idrogeno e biocarburanti da rifiuti plastici.
Nuova materia prima dal plasmix
“Il gruppo di lavoro analizzerà le evoluzioni che il mercato degli imballaggi non meccanicamente riciclabili avrà nei prossimi anni e studierà le tipologie di rifiuti utilizzabili per sviluppare un virtuoso e innovativo processo di economia circolare e massimizzare l’avvio a recupero”, riporta la nota diffusa dalla società di San Donato.
Normalmente, tramite raccolta differenziata, gli imballaggi in plastica vengono avviati al riciclo per essere reimpiegati, prevalentemente attraverso la trasformazione in scaglie e granuli, per poi divenire nuova materia prima. Il cosiddetto plasmix, un insieme di imballaggi post-consumo costituito da plastiche eterogenee, non può però essere riciclato e quindi viene quasi esclusivamente destinato a recupero energetico e in piccola percentuale va in discarica.
“Grazie all’intesa sottoscritta oggi potrebbe essere invece riciclato e trasformato in una nuova materia prima”.
Nuovo tassello di economia circolare
Con questo accordo Eni “rafforza e sviluppa il proprio percorso strategico di applicazione dei principi dell’economia circolare al business, grazie alla ricerca e alle tecnologie sviluppate”. Grazie al brevetto Ecofining dal 2014 produce a Porto Marghera, e a breve anche a Gela, biocarburanti da oli alimentari usati e di frittura, grassi animali e altri scarti non edibili.
Inoltre, tramite un impianto pilota realizzato a Gela, Eni testa la produzione di bio olio e bio metano dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU).
Azioni Eni sotto quota 15 euro
Sul listino di Piazza Affari le azioni Eni a due ore e mezza delle contrattazioni segnano un calo dell’1,91% a 14,988 euro. Il saldo delle ultime cinque sedute segna un +0,75% e sui 12 mesi le azioni Eni avanzano di oltre 13 punti percentuali.
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