Eni ha messo a segno la correzione più profonda e veloce da quando è iniziato il rialzo di fine dicembre 2018. L’analisi tecnica segnala una figura di inversione costruita sui massimi che potrebbe bloccare gli acquisti per un po’
Nelle ultime sedute, i prezzi di Eni hanno messo a segno la correzione più profonda e veloce da quando è iniziato il rialzo di fine dicembre 2018.
Eni, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Negli scorsi mesi il rialzo delle quotazioni ha presentato una struttura fortemente positiva, caratterizzata da candele Marubozu che hanno permesso la rottura di numerosi livelli statici.
Tra fine marzo e aprile 2019 poi, l’avanzata dei prezzi ha iniziato ad evidenziare un certo rallentamento, con barre positive con corpi sempre più ridotti.
I compratori sono stati fermati dalla soglia psicologica dei 16 euro, dove è stato costruito un doppio massimo asimmetrico.
I ribassi scaturiti da tale area hanno dato modo alle quotazioni di effettuare il breakout della linea di tendenza che collega i minimi del 27 dicembre 2018 a quelli del 2 gennaio 2019. Oltre a questo, si deve considerare che l’RSI settato a 14 periodi ha fornito un segnale di divergenza di inversione bearish.
Strategie operative su Eni
Per questi motivi si potrebbe valutare una strategia di matrice short sulla conferma della figura di double top evidenziata nell’analisi, a 15,388 euro. Una violazione di tale livello corrisponderebbe inoltre al breakout della media mobile semplice a 200 giorni. Lo stop loss andrebbe posto sopra 16,06 euro, l’obiettivo principale a 14,81 euro e il target finale a 14,50 euro. Per questo tipo di operatività, il certificato Turbo Short di BNP Paribas con ISIN NL0013411291 e leva 3,21 sembra essere l’ideale.
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