L’associazione dei presidi ha affidato a una società petrolifera un ciclo di seminari sulla sostenibilità ambientale
Una società petrolifera ad insegnare nelle scuole la sostenibilità ambientale? Un comunicato comparso sul sito di Eni, martedì scorso, ha scatenato le proteste delle associazioni ambientaliste. La compagnia ha stretto con l’Associazione Nazionale Presidi (ANP) un accordo per avviare “un programma congiunto di incontri sui temi della sostenibilità ambientale per la formazione dei docenti delle scuole italiane”.
Eni e ANP annunciano seminari sulla sostenibilità ambientale
Il presidente dell’ANP, Antonello Giannelli, e il Chief Services & Stakeholder Relations Officer di Eni, Claudio Granata, per l’anno scolastico 2020/2021 organizzeranno seminari per formare gli insegnanti sulle tematiche ambientali. “I quattro macro temi che saranno trattati dagli esperti di Eni saranno: il cambiamento climatico, l’efficienza energetica, i rifiuti e le bonifiche ambientali, si legge nel comunicato.
Si è già tenuto il primo seminario a Roma, mentre il 28 gennaio ce ne sarà uno a Milano (che sarà anche trasmesso in diretta streaming sul sito di ANP). Le altre città prescelte sono Bologna, Cuneo, Palermo, Napoli, Ancona e Bari.
Ma per associazioni come Greenpeace Italia, Kyoto Club e Legambiente, la vicenda è paradossale: “Tra tanti soggetti imparziali, indipendenti e preparati fra cui poter scegliere, perché affidare proprio ai petrolieri un tema del genere?”, si chiede Greenpeace Italia sulla propria pagina Facebook.
Greenpeace contro Eni e ANP
Da un paio d’anni ormai, complice anche l’arrivo dei Fridays for Future di Greta Thunberg e, più recentemente, gli incendi in Australia, la scena mediatica è stata percorsa da una rinnovata attenzione per il tema dei cambiamenti climatici.
L’incremento del numero di consumatori eco-consapevoli ha spinto molte grandi aziende a ridurre la propria impronta ecologica e a comunicare all’utenza i propri sforzi. Quando la comunicazione supera però gli impegni realmente presi per la tutela dell’ambiente si parla allora di greenwashing.
Ed è proprio di questo che le associazioni hanno accusato Eni, società che, come si legge in una lettera di Greenpeace al Fatto Quotidiano, “ha responsabilità non irrilevanti proprio su due dei temi che riguarderanno le attività di insegnamento, ‘cambiamenti climatici’ e ‘territorio da bonificare’”.
Proprio Eni, fra l’altro, è stata multata questo mese per aver definito “green” il proprio diesel altamente inquinante in una pubblicità.
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