Alcuni scienziati britannici ritengono che i casi di epatite in aumento in Europa possano essere dovuti alle restrizioni covid. Ecco perché.
Cresce l’allarme in Europa per un forte aumento di casi di epatite tra i bambini. La nazione più colpita è la Gran Bretagna con al momento 108 casi accertati.
Alcuni casi sono stati riscontrati anche in Italia e sarebbero 4 i bambini affetti da epatite nel nostro paese. Gli scienziati britannici ritengono non usuale questa ondata. Allora ci si chiede cosa la stia scatenando.
Si stanno facendo tante ipotesi e l’ultima condivisa da diversi scienziati britannici vede un possibile collegamento con il covid e il conseguente lockdown di due anni. Ecco perché.
Epatite nei bambini: mascherine e lockdown la possibile causa?
C’è un’inchiesta internazionale in corso volta ad accertare cosa sta scatenando tutti questi casi di epatite tra i bambini. In attesa di avere dati e informazioni più corrette, si stanno facendo varie ipotesi sulla causa scatenante.
Gli esperti britannici ritengono che i nuovi casi non sembrano essere legati al virus dell’epatite già in circolazione. Tra gli studiosi sta crescendo la convinzione che a scatenare il tutto possa essere una forma di adenovirus, che provoca raffreddore nella maggior parte dei casi, ma può anche sfociare in problemi più gravi.
E secondo “The I”, nel campo delle ipotesi è presente anche un abbassamento delle difese immunitarie nei bambini a causa dei due anni di pandemia e alla conseguente limitazione dei rapporti sociali e all’uso delle mascherine.
Per due anni i bambini sono stati limitati nelle interazioni sociali ed hanno indossato la mascherina. Limitando la risposta immunitaria dell’organismo si è venuto a creare un calo delle difese.
Difese che ora si stanno rivelando insufficienti per affrontare la nuova fase di convivenza con il covid e con la ripresa della circolazione di tanti altri virus.
L’esposizione meno protetta quindi a questi adenovirus potrebbe essere stata una causa primaria per l’esplosione di casi di epatite acuta nei bambini, di cui anche con gravi conseguenze.
L’ipotesi viene confermata anche da uno studio pubblicato sulla rivista medica “Eurosurveillance” che stima il 77% dei bambini colpiti da epatite in Gran Bretagna positivi ad adenovirus.
L’altra possibile ipotesi secondo i medici britannici
L’altra strada percorsa dagli scienziati britannici su cosa possa aver scatenato questo improvviso e rapido aumento di casi di epatite riguarda sempre il coronavirus.
L’ipotesi è quella di una possibile modifica del genoma dell’adenovirus a seguito della positività al coronavirus che avrebbe aiutato a generare il ceppo dei casi di epatite acuta ora in aumento.
Di sicuro secondo sempre gli scienziati l’assenza di legame tra l’infezione da epatite e il vaccino contro il covid. A dirlo sono i numeri: nessuno dei 108 bambini contagiati in Gran Bretagna è risultato vaccinato contro il coronavirus in quanto nel paese l’obbligo va dai 12 anni in su e i casi sono avvenuti soprattutto per bambini sotto i 10 anni.
Di più si saprà la prossima settimana quando un’inchiesta internazionale pubblicherà le proprie conclusioni.
Epatite nei bambini: i sintomi
Detto dell’origine ancora sconosciuta di queste infezioni da epatite nei bambini, i casi registrati nel Regno Unito presentano un’epatite acuta grave, con livelli aumentati di enzimi epatici e molti casi erano itterici.
I sintomi riportati sono dolori addominali, sintomi gastrointestinali come diarrea e vomito. La maggior parte dei casi non ha avuto la febbre.
I maggiori casi si sono registrati nei bambini dai 2 ai 5 anni e per alcuni di loro si è reso necessario il trapianto di fegato.
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