È guerra aperta in EssilorLuxottica: Del Vecchio ricorre alla Camera Arbitrale contro il socio francese. Che sta succedendo?
È ufficialmente scoppiata una nuova guerra intestina in EssilorLuxottica.
La società è nata il 1° ottobre del 2018 grazie alla fusione del gruppo di Leonardo Del Vecchio con quello di Hubert Sagnières, oggi divenuti presidente e vice presidente esecutivo della nuova realtà.
Lo scontro in EssilorLuxottica è esploso la scorsa settimana, quando lo stesso Del Vecchio ha accusato i francesi non aver rispettato gli accordi precedentemente stipulati. In quell’occasione il titolo è crollato arrivando a perdere più del 4% a Parigi. Oggi, il fondatore dell’italiana ha aggiunto benzina sul fuoco ricorrendo ufficialmente alla Camera di Commercio Internazionale.
EssilorLuxottica: Del Vecchio ricorre all’arbitrato
Leonardo Del Vecchio ha comunicato di aver presentato ufficialmente domanda di arbitrato presso la Camera di commercio Internazionale con il duplice obiettivo di accertare le eventuali violazioni dell’accordo del 2017 (che ha portato alla fusione e ancora alla nascita di EssilorLuxottica) e di ottenere un’ingiunzione al rispetto dello stesso.
Quelle promesse, ha continuato Delfin (la finanziaria di Del Vecchio), sono state infrante non solo da Hubert Sagnières, ma dall’intera EssilorLuxottica che ha agito su suo impulso.
Nello specifico, il socio francese non avrebbe ottemperato ai doveri di leale cooperazione e buona fede e avrebbe così privato Delfin del potere di gestione paritetico a essa spettante in virtù dell’accordo del 2017.
Le accuse reciproche
Tra i soci italiani e quelli francesi di EssilorLuxottica è scoppiata una vera e propria guerra fatta di accuse reciproche. I secondi sono convinti che Del Vecchio e i suoi stiano cercando di prendere il controllo sulla società senza nulla pagare agli azionisti.
Per gli ex di Essilor, Delfin starebbe cercando di nominare Francesco Milleri amministratore delegatocon l’obiettivo di fargli imporre la propria view e così “infrangendo l’accordo che abbiamo collettivamente deciso e adottato.”
La reazione italiana non si è fatta attendere:
“Delfin non chiede altro che il rispetto rigoroso degli accordi, e in particolar modo delle regole di governance congiunta e paritaria che da parte sua intende continuare a osservare. La società non può che smentire nuovamente tutti i tentativi di ’presa di controllo’ di EssilorLuxottica, sia essa ’rampante’ o de facto. Le accuse e altre speculazioni circolate su tale tentativo di presa di controllo sono destituite di ogni fondamento e non possono che indurre in errore il mercato e il pubblico”.
A pochi mesi dalla fusione EssilorLuxottica, l’equilibrio interno tra Leonardo Del Vecchio e i soci appare già precario. Sarà questo un nuovo fronte di guerra tra Francia e Italia?
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