Il settore del turismo sembra mostra una buona capacità di resistere di fronte alle attuali complicazioni economiche. Con l’arrivo dell’estate molti guardano con interesse questo comparto. Ha senso?
Durante la stagione estiva, è tipico che si ripresentino i luoghi comuni spesso utilizzati sul mercato azionario. Dopo un mese caratterizzato dal classico detto «Sell in May and go away», arriva la «Teoria della vacanza estiva». Questa ambigua teoria si basa sull’idea che, poiché una parte delle spese delle famiglie viene destinata alle vacanze, sia in patria che all’estero, le aziende del settore turistico o settori correlati registreranno un aumento dei profitti. Secondo questa logica, ciò dovrebbe influire positivamente sui prezzi delle azioni di tali aziende, portando a guadagni facili per gli investitori. Tuttavia, questa prospettiva è falsa o, più precisamente, illogica.
Allo stesso modo, è opportuno tenere in considerazione il fatto che molti titoli appartenenti a questo comparto borsistico si trovano attualmente in prossimità dei propri massimi storici. È infatti importante sottolineare che il settore dei viaggi e del turismo sta dimostrando una notevole resilienza nonostante l’aggravarsi della situazione finanziaria di molte famiglie. La vacanza, sebbene rappresenti una spesa non essenziale, rimane una priorità per la maggior parte degli attori economici.
Detto ciò, è lecito chiedersi cosa aspettarsi riguardo all’andamento dei titoli appartenenti a questo settore. [...]
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