Cristina Fogazzi, in arte L’estetista cinica, ha fatturato 9 milioni di euro tra marzo e aprile nonostante il coronavirus e il lockdown. Ecco chi è e come ha fatto.
L’estetista cinica, al secolo Cristina Fogazzi, è l’estetista più famosa in Italia e sul web. Ma in questi giorni la curiosità su di lei (chi è? Cosa fa? Quanto guadagna?) è cresciuta esponenzialmente dopo che ha confessato di aver fatturato più di 5 milioni di euro solo nel mese di marzo e 4 milioni ad aprile, nonostante il coronavirus. Pagando anche lo stipendio alle sue dipendenti.
Come ha fatto un’estetista a guadagnare così tanto senza lavorare? Si sono chiesti i più. Per scoprirlo vediamo chi è l’estetista cinica, la sua biografia e da dove vengono i suoi incassi.
Chi è l’estetista cinica: biografia e carriera di Cristina Fogazzi
Cristina Fogazzi è nata a Sarezzo, un paese in provincia di Brescia, il 19 giugno del 1974 (ha 46 anni). Dopo gli studi classici ha deciso di intraprendere la strada dell’estetica e nel 2009, dopo essere stata licenziata da un cento estetico in cui lavorava, ha deciso di aprirne uno tutto suo, a Milano. Il centro dell’estetista cinica si chiama Bellavera, ed è focalizzato su trattamenti per la pelle, viso e corpo, sulla ricerca.
Cristina è diventata un fenomeno virale sul web grazie alle vignette in cui comunica con ironica cinica, per l’appunto, il mondo del beauty. Con questo nuovo modo di comunicare l’estetista cinica si è distinta in un settore fatto di menzogne, promesse e foto di ragazze magre, con la pelle di seta e “il fiore in testa che si vedono nelle foto”.
Ad ispirarla, racconta lei stessa sul suo sito, è stato un articolo che parlava di donne, tacchi e autostima in modo diretto e senza giri di parole inutili. Ha quindi avuto l’idea di fare delle vignette raffiguranti se stessa nei panni di un’estetista terribile che diceva cose cattive ma schiette alle sue pazienti, per spronarle ma allo stesso tempo farle ridere. Così è nato il personaggio dell’estetista cinica.
Da qui si sono aperte per lei le porte del successo in TV, sui social e in libreria. È stata ospite di Detto Fatto, il programma pomeridiano di Rai2; è stata chiamata da Chiara Ferragni per le sue lezioni di BeautyBites, e ha anche scritto un libro per Mondadori, dal titolo Guida cinica alla cellulite, finito nella classifica dei 100 libri best seller in Italia quando è uscito.
Oggi l’estetista cinica vanta oltre 800mila follower tra profilo Instagram e Facebook, ed è molto seguita e conosciuta anche grazie alle sue partnership e rapporti di amicizia con influencer famosi, da cui viene spesso citata quando si parla di beauty routine.
Quanto guadagna l’estetista cinica
Cristina, oltre a guadagnare grazie al suo centro estetico, uno dei più gettonati di Milano, può contare su grossi introiti derivanti dalla vendita dei prodotti Veralab.
Anche l’estetista cinica, come altri professionisti prima di lei (pensiamo a ClioMakeUp), dopo aver conquistato la fiducia e la stima degli utenti, ha ampliato il suo business lanciando una linea col suo marchio.
I prodotti Veralab (creme, maschere viso, prodotti per la pulizia della pelle, creme snellenti, solari, profumi, saponi) sono venduti online e nel centro estetico, ma si trovano anche alla Rinascente. Sono gettonatissimi perché fatti in Italia con materie prime di altissima qualità, cruelty free e senza siliconi e olii minerali, e perché approvati da lei stessa, una professionista “vera e sincera” di cui la gente che la segue si fida al 100%.
Nel 2015 dalla vendita dei prodotti Veralab la società dell’estetista cinica ha fatturato 30mila euro circa; un anno dopo ha dichiarato 147mila euro di fatturato, nel 2017 980mila e nel 2018 6,8 milioni. Nel 2019 il fatturato dell’estetista cinica ha raggiunto i 29 milioni.
E nei primi 4 mesi del 2020, nonostante la pandemia, ha fatturato 13 milioni di euro (5,3 milioni solo a marzo, 4 milioni ad aprile). Un record. È stata lei stessa in un’intervista al Fatto Quotidiano, a spiegare come ha fatto.
“L’e-commerce di prodotti per il viso e il corpo mi ha salvata. In questi mesi di quarantena magari la voglia di comprarsi un vestito non veniva, ma, vista l’inattività, quella di mettersi un fango sulle gambe sì”. E continua: “Ho organizzato le consulenze online. In due ore me le hanno prenotate tutte fino a fine maggio. Prenoti la mia estetista, lei in videochiamata ti guarda il sedere, ti guarda la faccia e ti consiglia i nostri prodotti. Quindi io alle dipendenti del mio centro estetico pago lo stipendio e anche la percentuale sul venduto. Le ho tolte dalla cassa integrazione e loro sono felici”.
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