Il 9 dicembre è stato lanciato il nuovo aggiornamento di Ethereum denominato «Arrow Glacier». Vediamo cosa riguarda e perché è importante.
Il 9 dicembre è stato lanciato «Arrow Glacier» (traducibile come «freccia ghiacciaio»), un importante aggiornamento sulla Blockchain di Ethereum grazie al quale sarà risolta una problematica in grado d’impattare negativamente sull’estrazione della seconda criptovaluta per capitalizzazione di mercato.
Secondo gli esperti il nuovo aggiornamento di ETH non influenzerà le quotazioni della valuta digitale, che è tornata a perdere terreno dopo essersi precedentemente portata sopra i $4.300. La riuscita dell’aggiornamento segnerà un ulteriore passo avanti della crypto verso il protocollo «proof of stake» (PoS) e il progressivo abbandono di quello «proof of work» (PoW), che è ormai da tempo nel mirino degli esperti anche a causa delle sue problematiche di natura ambientale.
Aggiornamento ETH: tutti i dettagli
Il nuovo aggiornamento è finalizzato a fronteggiare un problema che può compromettere il mining della crypto: la «bomba di difficoltà» (o «difficulty bomb» in lingua inglese), vale a dire l’aumento esponenziale della complessità di estrazione correlata al protocollo PoW. Si tratta di un meccanismo pianificato dagli stessi miner con lo scopo di facilitare la transizione verso il protocollo PoS, tuttavia l’incremento della difficoltà in questo periodo rischia di congestionare la Blockchain di ETH.
Per tale motivo Arrow Glacier rimanderà l’attivazione della bomba di difficoltà a giugno 2022, scadenza entro la quale sarà ultimato il passaggio definitivo al proof of stake. Si rammenta che grazie al PoS i minatori potranno convalidare le transazioni sulla Blockchain in base al numero di token che detengono, mentre al momento per la medesima procedura occorre risolvere complessi algoritmi che necessitano di un notevole quantitativo di elettricità. Secondo quanto riportato da un comunicato della Ethereum Fondation, con l’abbandono del PoW il consumo di energia elettrica potrebbe ridursi fino al 99,95%.
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PoS: quali effetti negativi può avere sul mining?
Sebbene l’adozione del proof of stake sia guardata positivamente in funzione della riduzione dell’impatto ambientale del mining, alcuni esperti hanno sottolineato una serie di effetti negativi che il protocollo rischia di avere sull’operato dei miner. In primo luogo, minare criptovaluta con PoS determinerebbe una riduzione delle entrate di chi convalida le transazioni in ETH, che potrebbero essere inferiori del 30% rispetto a quelle attuali.
Questo elemento può spingere alcuni miner ad abbandonare la rete di Ethereum, e non si esclude che una parte di loro possa intraprendere tentativi di sabotaggio ai danni del network. Anche la creazione di una nuova criptovaluta che si appoggia a una propria infrastruttura non è da escludere come conseguenza del malcontento di una parte dei minatori.
Nei prossimi mesi tali elementi potrebbero avere ripercussioni sul prezzo della criptovaluta, anche se per il momento la Ethereum Fondation sembra minimizzare il rischio.
«Si prospetta una bell’agone nel mondo delle criptovalute. Gli aggiornamenti possono essere sempre un’incognita ma un fatto è certo. Cardano, Polkadot e Solana stanno guadagnando terreno e scalando sempre più. Ethereum, quindi, deve»guardarsi«da queste cripto-competitor di tutto rispetto.»
Commenta Claudio Baldassarri, socio fondatore di Crypto Smart, la prima piattaforma italiana di asset digitali.
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