Europee, Di Stefano (Casa Pound): «convincerò gli italiani ad uscire dall’Ue»

Fabio Frabetti

23 Maggio 2019 - 15:12

Uscita dall’Unione Europea, sovranità monetaria, piena libertà di commerciare con il resto del mondo. Questi i punti fermi del programma elettorale con cui Casa Pound si presenta alle prossime elezioni Europee. Il suo leader, Simone Di Stefano, vorrebbe diventare una sorta di Farage italiano, come ci racconta in questa intervista per Money.it.

Europee, Di Stefano (Casa Pound): «convincerò gli italiani ad uscire dall’Ue»

Uscita dall’Unione Europea, sovranità monetaria, piena libertà di commerciare con il resto del mondo. Questi i punti fermi del programma elettorale con cui Casa Pound si presenta alle prossime elezioni Europee. Il suo leader, Simone Di Stefano, vorrebbe diventare una sorta di Farage italiano, come ci racconta in questa intervista per Money.it.

In queste elezioni europee siete tra le pochissime forze politiche ad avere un’esplicita posizione per l’uscita dall’Ue.

Noi siamo per una sovranità piena e per abbandonare l’Unione Europea, esattamente come stanno facendo gli inglesi. Il problema è non avere la possibilità di comunicare all’esterno come fanno i grandi partiti quante possibilità, ricchezze e prosperità ci sarebbero per l’Italia una volta fuori dall’Ue. Per fortuna in questa campagna elettorale un po’ siamo riusciti a spiegarci.

Alcuni partiti e movimenti storicamente critici verso l’Euro e l’Ue una volta al governo sembrano ammorbidire molto le loro posizioni. Come se lo spiega?

L’Ue detiene una formidabile arma puntata alla schiena delle nazioni, ossia l’Euro e la Bce, con il potere di avviare vere e proprie ritorsioni finanziarie verso uno Stato. Già questo sarebbe un motivo sufficiente per uscire. Se un movimento od un partito crede in una visione rivoluzionaria deve mantenerla fino in fondo. Purtroppo quando si entra nelle stanze del potere cambia tutto, arrivano i benefit e così molti personaggi che facevano le battaglie anti-Euro, rivedono le loro posizioni. Il popolo però continua a soffrire i problemi legati all’Euro ed all’Ue, la gente vuole ancora la libertà ma i politici che li rappresentano sembrano aver cambiato opinione. Penso anche ad alcuni candidati della Lega: prima erano decisamente contro l’Euro ora dicono come Salvini che dobbiamo tenercelo.

Molti economisti sostengono che un’Italia isolata fuori dall’Europa non avrebbe alcuna speranza nel relazionarsi con veri e propri colossi e nell’ambito di un’economia globale.

A fronte di economisti che sostengono questo, ci sono premi nobel che affermano l’esatto contrario. L’economia non è una scienza, ci sono diverse visioni su come gestirla e invece noi sentiamo sempre la stessa parrocchia. L’Italia fuori dall’Ue avrebbe grandi vantaggi, commerciando liberamente con tutto il resto del mondo fuori dall’Ue. Potrebbe avere relazioni commerciali con Giappone, Russia, Cina, Stati Uniti, Canada, senza chiedere il parere a francesi e tedeschi. Si tratta di partner importanti sulle risorse che non abbiamo come il petrolio, fuori c’è un mondo con cui abbiamo deciso di non commerciare che ci sta aspettando a braccia aperte. Sono nazioni che prosperano, con una loro moneta e una loro banca centrale. La Corea del Sud, una nazione più piccola dell’Italia, ha una sua moneta ed una banca centrale, esporta in mezzo mondo prodotti di alta tecnologia che sono nelle case di più metà degli italiani. Lo fa una piccola nazione senza le nostre capacità industriali e conoscenze e non potremmo farlo noi? Raggiungeremmo grandi risultati altro che rimanere in questo club di austerità e sterilità che si chiama Unione Europea.

Una forza costì antagonista verso l’Unione Europea cosa potrebbe fare all’interno del Parlamento di Bruxelles?

Esattamente quello che ha fatto Farage in cinque anni, convincendo gli inglesi a sostenere la Brexit ed a farla vincere, avviando il processo alla sua conclusione. Il suo partito, Brexit Party sarà il più grande partito d’Inghilterra. Lunedì mattina questo sarà certificato quando appureremo che gli inglesi avranno di nuovo votato per uscire veramente dall’Unione Europea. Questo processo è iniziato dall’interno del Parlamento Europeo, da lì si può parlare al popolo italiano, illustrando i vantaggi dell’uscita e soprattutto si può contestare efficacemente i meccanismi dell’Ue, che non possono essere cambiati, al contrario di quello che ci dicono Meloni e Salvini. L’Unione Europea è stata congegnata per non essere modificabile. Dall’interno si possono fare aprire gli occhi degli italiani sulla questione dell’uscita dell’Ue

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Periodicamente ritornano fuori le accuse di fascismo nei confronti di Casa Pound

È un modo per distrarre l’opinione pubblica, il fascismo stranamente ritorna fuori quando inizia la campagna elettorale. Si tratta di accuse ridicole visto che il nostro movimento si candida democraticamente alle elezioni, nel nostro programma c’è la difesa della Costituzione. Si parla di questo per non parlare della moneta, della banca centrale, dell’economia, di come fare avere un lavoro stabile alle persone. Piuttosto che discutere di questi temi ecco che salta fuori il fascismo, il grembiulino a scuola, la castrazione chimica, la legittima difesa. Siamo a tre giorni dalle elezioni europee e nessuno ha trattato un tema specifico legato all’Europa: questo la dice lunga sullo stato dell’informazione in Italia. La sinistra più alcuni organi di informazione schierati dalla stessa parte creano questo clima per cui c’è il fascismo quando non governa la sinistra. Un meccanismo di propaganda.

C’è il rischio di un governo tecnico dopo le elezioni europee?

Purtroppo si, Berlusconi sta lanciando segnali molto chiari in favore di Draghi come possibile presidente del consiglio, anche se poi subito dopo aggiunge che bisognerebbe comunque tornare alle urne. Dopo il risultato delle europee ci sarà un terremoto politico: se qualcuno ha in mente di far cadere questo governo mi auguro che possa pretendere nuove elezioni, per evitare un possibile governo tecnico sostenuto da Movimento 5 Stelle, Pd e Forza Italia. Uno scenario inquietante in cui sarebbe ulteriormente devastato quello che rimane della nostra nazione. Una ipotesi di questo tipo sarebbe anche uno sgarbo istituzionale da parte di Mattarella. Mi auguro non sia così e che si possa tornare al voto nel caso si verificasse una crisi di governo.

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