Evasione fiscale, estesa la confisca dei beni come i reati di Mafia

Isabella Policarpio

10 Ottobre 2019 - 13:31

Pugno di ferro contro l’evasione nella bozza del decreto fiscale: agli evasori dell’Iva e dell’imposta sui redditi viene estesa la confisca dei beni, come avviene per i reati di stampo mafioso. Si stima il recupero di 3 miliardi di euro in 3 anni.

Evasione fiscale, estesa la confisca dei beni come i reati di Mafia

Confisca dei beni anche per l’evasione fiscale allo stesso modo dei reati di Mafia; lo prevede la bozza della decreto fiscale collegato alla manovra come misura necessaria a contrastare l’evasione e recuperare la copertura economica necessaria a finanziare la spesa pubblica.

Dunque chi accumula, occulta e reimpiega i proventi illeciti, evade l’Iva o l’imposta sui redditi, rischia anche la confisca dei beni mobili in caso di condanna per evasione fiscale in ambito penale. Questa misura si accompagnerà alla reclusione fino a 6 anni. La confisca dei beni dell’evasore scatterà quando e se il condannato non è in grado o non vuole giustificare la provenienza dei capitali accumulati.

Questa previsione si inserisce in un progetto di lotta all’evasione che, secondo le stime del Governo, farà recuperare alle casse dello Stato più di 3 miliardi di euro in soli 3 anni.

Confisca dei beni per evasione fiscale: lo prevede il decreto fiscale

Il Governo è attualmente al lavoro sulla bozza del decreto fiscale e si prevede già l’inasprimento delle pene per gli evasori, necessario a recuperare le somme evase.

In particolare, il reato di evasione fiscale viene equiparato a quelli di stampo mafioso e quindi viene estesa la possibilità di procedere con la confisca dei beni quando il colpevole rifiuta di dare spiegazioni sulla provenienza dei capitali sospetti. La confisca dei beni dell’evasore si accompagnerà alla condanna in sede penale, che, nei casi più gravi prevede anche il carcere per gli evasori fino a 6 anni.

L’obiettivo del Governo è colpire le organizzazioni criminali specializzate nell’occultamento dei proventi illeciti all’estero e nel reimpiego delle somme indebite.

La confisca sarà eseguita dall’Agenzia delle Entrate per mezzo di un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale competente.

Decreto fiscale, previsto il recupero di 3 miliardi in 3 anni

Si stima che la stretta all’evasione fiscale potrebbe far recuperare allo Stato 3,3 miliardi di euro in soli 3 anni. Naturalmente si tratta di un calcolo iniziale e presuntivo e la cifra potrebbe aumentare nel documento ufficiale.

Al momento la bozza del decreto è composta da 51 articoli; oltre alla confisca dei beni per la condanna di evasione fiscale, il testo prevede anche la modifica dei presupposti per la compensazione del credito d’imposta, l’obbligo di presentare l’F24 in via telematica e norme ad hoc per individuare i paradisi fiscali all’estero.

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