FESI 2017: in arrivo una nuova indennità per la Polizia di Stato?

Simone Micocci

10 Aprile 2018 - 10:38

Hanno avuto inizio le riunioni per il FESI 2017; i sindacati hanno chiesto il riconoscimento di una nuova indennità per chi svolge servizi in esterna e in notturna, si attendono sviluppi.

FESI 2017: in arrivo una nuova indennità per la Polizia di Stato?

Vanno avanti le riunioni per il FESI 2017, il fondo per l’efficienza per i servizi istituzionali che verrà pagato nei prossimi mesi a Forze Armate e di Polizia.

Attualmente il FESI 2017 comprende le indennità di reperibilità, i servizi resi in alta montagna, il cambio turno per i reparti mobile e la produttività collettiva.

Tuttavia nell’ultimo incontro il sindacato di Polizia Coisp ha chiesto l’aggiunta di un’altra indennità nel FESI 2017 finalizzata a compensare i servizi esterni serali e notturni.

Ne dà notizia il sindacato sul proprio sito ufficiale, dichiarando di voler portare a casa questa proposta già nella prossima riunione che dovrebbe aver luogo entro il fine settimana. Una nuova indennità quindi per coloro che nel 2017 hanno preso parte a lavori in esterna e notturni, servizi definiti “tra i più difficili e disagevoli”.

Quindi se ne riparlerà nelle prossime riunioni con l’obiettivo di arrivare il prima possibile ad un accordo così da procedere con il pagamento del FESI 2017.

In attesa di scoprire se questa nuova indennità rivolta ai dipendenti delle Forze Armate e di Polizia che hanno svolto dei servizi in esterna negli orari notturni sarà integrata nel fondo per l’efficienza, ecco ad oggi tutto quello che sappiamo sul FESI 2017.

FESI 2017: ritardo per le Forze di Polizia

La prima riunione del 2018 per il FESI ha avuto luogo lo scorso 5 aprile, con “colpevole ritardo” secondo i sindacati che hanno preso parte all’incontro. Basti pensare che lo SME (Stato Maggiore dell’Esercito) ha pubblicato il decreto sul FESI 2017 lo scorso dicembre (potete scaricarlo di seguito).

FESI 2017-CIRCOLARE SME
Clicca qui per scaricare il decreto pubblicato lo scorso 13 dicembre dallo Stato Maggiore dell’Esercito con tutti i chiarimenti per il FESI 2017 delle Forze Armate.

L’obiettivo dei sindacati è quello di arrivare ad un accordo il prima possibile, così da non ritardare il pagamento dell’indennità.

Per questo motivo si cercherà di trovare un accordo sulla base della fattispecie relativa all’ultimo FESI 2016, con l’introduzione di alcune novità quale appunto potrebbe essere l’indennità per i lavoratori esterni in notturna.

D’altronde, come dichiarato da SILP (Sindacato autonomo Lavoratori Polizia) CGIL quest’anno per il FESI ci sono a disposizione 114 milioni di euro, una cifra leggermente superiore al 2017. Ecco perché ci potrebbe essere l’introduzione di una nuova indennità che si andrà ad aggiungere a quelle già riconosciute quali:

  • reperibilità;
  • servizi resi in alta montagna;
  • cambio turno (reparti mobile);
  • produttività collettiva.

Quindi, salvo questa novità (che comunque non è ancora confermata) il FESI 2017 non sarà differente da quello del 2016.

Anche quest’anno spetterà solamente al personale che ha svolto almeno 30 giorni di servizio e per il calcolo dell’indennità spettante saranno presi in considerazione i soli giorni di servizio su territorio nazionale (il FESI non comprende infatti le missioni all’estero) oltre ad alcuni permessi:

  • assenze nei giorni delle festività soppresse;
  • congedo di maternità;
  • licenza ordinaria computabile;
  • assenze per recupero compensativo 2017.

L’importo non sarà lo stesso per tutti poiché sarà commisurato a seconda del grado. Inoltre anche quest’anno per coloro che hanno svolto più di 200 giorni di servizio dovrebbe essere prevista una maggiorazione del 20%.

I sindacati pretendono dei cambiamenti dal 2018

Ma se il FESI 2017 sarà simile a quello dello scorso anno il discorso è differente per quello del 2018.

Quest’anno infatti i tempi sono troppo ristretti per apportare delle modifiche sostanziali, ed è per questo che i sindacati hanno posto la necessità di lavorare immediatamente per il FESI del 2018 (pagato nel 2019). A tal proposito questi hanno chiesto di consultare i dati aggiornati su reperibilità assegnate, reali chiamate in servizio e cambi turno, così da capire qual è la reale incidenza del FESI, evitando così che si facciano usi impropri di questo fondo che possano penalizzare la produttività.

D’altronde l’Amministrazione è da troppo tempo che non fornisce dati aggiornati per le voci suddette, ecco perché è arrivato il momento di colmare questa mancanza.

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