Cosa fare se vieni convocato dai Carabinieri, dalla Polizia o dalla Guardia di Finanza?

Simone Micocci

8 Aprile 2025 - 12:44

Ecco cosa fare se vieni convocato dalle forze dell’ordine, quando serve un avvocato e chi è obbligato a presentarsi.

Cosa fare se vieni convocato dai Carabinieri, dalla Polizia o dalla Guardia di Finanza?

Chi viene convocato dalle Forze dell’ordine può sentirsi smarrito e intimorito, pur non avendo nulla da nascondere né problemi con la giustizia.

È perfettamente comprensibile, ma non bisogna perdere la lucidità rischiando di compromettere la propria posizione.

Ostacolare e intralciare il lavoro di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza è sempre deleterio, oltre che dal punto di vista legale anche da quello sociale. Chiaramente, non si deve rinunciare ai propri interessi, che anzi devono essere difesi entro i confini solcati dalla legge. Per esempio, è bene sapere che nessuno è tenuto ad autoincriminarsi: chi è indagato (o imputato) può mentire senza temere ripercussioni ulteriori, a differenza dei testimoni.

In ogni caso, la convocazione potrebbe anche riguardare faccende di minor rilievo, anche illeciti ma in cui il cittadino convocato potrebbe essere vittima o persona informata. Vediamo quindi come comportarsi a seconda dei casi.

Cosa fare se vieni convocato da Polizia, Carabinieri o Guardia di Finanza

Il primo passaggio da compiere in caso di convocazione da parte delle Forze dell’ordine è capire se ci si trova dinanzi a un invito informale o meno. Nel primo caso, la comunicazione può avvenire per telefono, di persona, ma anche una lettera semplice. La convocazione formale avviene invece in forma scritta, attraverso la notifica degli atti giudiziari e riguarda per lo più situazioni in cui non è possibile sottrarsi all’appuntamento.

L’invito informale, invece, non comporta obblighi per il cittadino, che però nella stragrande maggioranza dei casi fa bene ad approfondire la questione e soprattutto il motivo della convocazione. Quest’ultimo può essere molto vario, dipende dalla posizione del cittadino convocato secondo le Forze dell’ordine, che potrebbero considerarlo:

  • persona informata sui fatti (e possibile testimone) di un reato;
  • vittima di un reato;
  • indagato per un reato da sottoporre a interrogatorio;
  • persona cui riferire degli avvertimenti (per esempio segnalazioni ricevute dalle forze dell’ordine senza una formale denuncia/querela);
  • persona chiamata ad accettare o meno la remissione di una querela proprio carico.

Se la convocazione avviene da parte della Guardia di Finanza si ha già qualche elemento in più, considerando che la stessa si occupa prettamente di controlli fiscali e indagini finanziarie. Il caso specifico può però essere di qualunque genere; per esempio si potrebbe mettere in guardia la potenziale vittima di una frode. Altrimenti, lo spettro di tematiche si allarga e non è sempre facile individuare il motivo dell’invito. Soltanto per alcuni tipi di convocazione, infatti, l’oggetto viene specificato obbligatoriamente: ciò riguarda principalmente i procedimenti penali in corso, quindi persone indagate o informate sui fatti.

Se non si tratta di un invito formale con convocazione obbligatoria (persona informata sui fatti o da interrogare), il cittadino può anche non presentarsi, posto che non è sempre la scelta preferibile.

È necessario l’avvocato?

Soltanto l’indagato deve farsi assistere da un avvocato, che deve presenziare all’interrogatorio. In tutti gli altri casi si può comunque preferire di ricevere un consulto legale, nel momento in cui si conosce la materia riguardante la convocazione.

Quest’ultima è quindi di solito un passaggio necessario prima della consulenza legale vera e propria, a meno che il cittadino sia già seguito da un professionista per qualche altra ragione.

È in ogni caso bene ricordare il dovere di dire la verità, fatto salvo quanto detto per l’autoincriminazione. Conoscendo i motivi dell’invito, inoltre, potrebbe essere utile portare con sé documentazione inerente. A tal proposito, è sempre possibile chiedere chiarimenti circa il motivo del contatto: ovviamente non è possibile anticipare con precisione il contenuto dell’incontro, a cui è bene presentarsi puntuali e con un atteggiamento aperto al confronto. Non si deve aver paura di far valere le proprie ragioni, né tanto meno si deve adottare un comportamento ostile.

Calma e lucidità non devono mai mancare, per ogni minimo di dubbio è quindi bene chiedere aiuto a un professionista su come gestire la situazione e non prendere decisioni affrettate.

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